Manifattura al tappeto, dalle fonderie al tessile sale l’allarme bollette

Dal primo ottobre si rischiano "incrementi superiori al 100%". L'allarme viene dall'Arera - l'autorità per l'energia - in una segnalazione inviata a g

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Dal primo ottobre si rischiano “incrementi superiori al 100%“. L’allarme viene dall’Arera – l’autorità per l’energia – in una segnalazione inviata a governo e parlamento: “In relazione alle criticità legate agli elevati prezzi del gas naturale – scrive l’autority – è atteso un incremento delle bollette per le famiglie, stimabile di oltre il 100% rispetto al trimestre in corso”.
L’Arera valuta l’ulteriore possibile balzo in alto delle tariffe a partire dal prossimo ottobre, laddove “si mantenessero i livelli delle quotazioni degli ultimi giorni”.

Gasdotto

La segnalazione inviata – a norma di legge – ad esecutivo e parlamento si conclude scrivendo che l’attuale situazione del gas “rende necessari interventi straordinari, che dovrebbero accompagnarsi – la ricetta dell’autority per prevenire i rincari – ad interventi nel mercato nazionale ed europeo del gas naturale,  finalizzati al riequilibrio della domanda e dell’offerta, contenimento dei prezzi e relativi all’assetto del sistema”.

Le cause, analizza l’Arera, sono da addebitarsi alla guerra ed al contesto internazionale del mercato del gas, che hanno determinato “Forti criticità per il sistema nazionale in relazione alla situazione di crisi dei sistemi energetici, legata ai prezzi estremamente elevati raggiunti sui mercati all’ingrosso, in particolare negli ultimi giorni, per effetto dell’ormai conclamato uso del gas quale strumento di pressione sulle economie europee“.

E’ l’attuale contesto di guerra, a determinare “una situazione congiunturale di forte tensione sui mercati dell’energia”. Ed il mese di agosto (senza i consumi da riscaldamento) non aiuta, perchè le necessità di stoccaggio – il 90% prima dell’inverno, come dispone l’Unione Europea – non fanno diminuire le esigenze di approvvigionamento delle società, comportando una “Difficoltà per gli esercenti la vendita, a reperire sui mercati all’ingrosso i volumi necessari per soddisfare la domanda, inclusa quella per uso domestico e per molti clienti finali”. Difficoltà di reperimento della materia prima, il gas, si tradurranno in un aumento dei prezzi della stessa, facendo quindi lievitare i prezzi in bolletta.Il rischio “default”, pagato dai consumatori
L’effetto domino delle dinamiche sulla disponibilità del gas, potrebbero tradursi nell’incapacità degli operatori del settore – i venditori – di far fronte alla richiesta, e dunque – come scrive Arera – ad un default degli stessi, che produrrebbe un “aumento dei costi, da socializzare a carico della generalità dei clienti finali, per effetto delle risoluzioni dei contratti di bilanciamento o di distribuzione degli operatori, oppure dell’aumento della morosità dei clienti finali”. Insomma, la “socializzazione degli oneri”, che rischia di rendere ancora più pesante il conto che arriva in bolletta per i consumatori.

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