“Chiuso il Parco archeologico di Siponto, impossibile visitarlo per i turisti”.

Sale ancor più l'ira a Manfredonia degli operatori e dei comuni cittadini per la chiusura di molti siti culturali, tra cui il Parco archeologico di Si

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Sale ancor più l’ira a Manfredonia degli operatori e dei comuni cittadini per la chiusura di molti siti culturali, tra cui il Parco archeologico di Siponto con le due basiliche, quella millenaria e quella metallica di Edoardo Tresoldi.

Al neo direttore del Parco Archeologico di Siponto, Francesco Longobardi, hanno scritto una lettera i 23 operatori di “Manfredonia in Rete”, il primo Contratto di Rete del settore turistico-commerciale del nord Puglia.

“Le scriviamo perchè, nel nostro territorio, viviamo nella continua contraddizione tra la voglia di mettere a sistema il turismo come principale asset di economia e sviluppo duraturo – e per il quale siamo al lavoro da due anni investendo anche risorse finanziarie personali – che, però, si scontra con la quasi impossibilità di fruizione dei luoghi di attrattività turistico culturali”, affermano.
“Il post Covid-19 è un periodo assai arduo e difficoltoso per chi come noi imprenditori, giorno per giorno, deve lottare per la sopravvivenza ed offrire opportunità occupazionali e crescita per la città. Da ben cinque anni il Castello di Manfredonia non è accessibile a causa del perenne cantiere di restauro. A questo disservizio, si aggiunge la chiusura totale del Parco Archeologico di Siponto, vero e proprio gioiello del turismo di Puglia (che, oltre all’incommensurabile patrimonio storico-archeologico, annovera la straordinaria installazione di Edoardo Tresoldi), che già scontava delle precedenti ed insistenti difficoltà di fruizione (su tutte gli orari poco consoni alle esigenze dei flussi turistici). La riapertura post Covid era stata annunciata a mezzo stampa lo scorso 1° luglio e ciò ci lasciava ben sperare per questa stagione turistica anomala, iniziata con forte ritardo e limitata al turismo interno. Così non è stato, purtroppo. Siamo fortemente adirati e preoccupati per questa incresciosa situazione che mette a serio rischio l’immagine di Manfredonia, per la quale, proprio in questi giorni, abbiamo investito risorse di noi operatori per finanziare una campagna di promozione e valorizzazione mediatica. Allo stato dell’arte ogni giorno, assistiamo a turisti che giungono a Manfredonia e restano allibiti e delusi fuori dai cancelli del Parco Archeologico, portandosi con sé un ricordo sgradito ed immeritato del nostro territorio. Quello che Le chiediamo è di risolvere con urgenza la chiusura del Parco Archeologico a partire dal mese di agosto. Ne abbiamo bisogno, tutti: imprenditori, lavoratori, cittadini e turisti. E’ un diritto quello che si sta negando. La nostra posizione resterà ferma e non escludiamo simboliche azioni di protesta. Auspicando di ricevere finalmente positivi riscontri in merito, attraverso la sua sensibilità ed operatività, Le auguriamo buon lavoro”.

La lettera è firmata da Gal DaunOfantino, Arnold’s, Bacco Tabacco e Venere, Bar Stella, Bianca Lancia, Caffè Aulisa, Caffè Bramanthe, Calamarando, Camping Lido Salpi, Coppola Rossa, Ekologica Escursioni, Gelateria Marea, Gelateria Tommasino, In Piazzetta, Le Querce di Mamre, Lido Aurora, Lido La Sirenetta, Martin, Opificio Birraio, Osteria Boccolicchio, Panzerotto d’Oro, Porta del Sole, Regiohotel Manfredi.

(foto Paolo Schiavone)

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