Allevatori e agricoltori pugliesi al collasso: c’è chi vende il bestiame, chi non coltiva più la terra

Gigi Leonetti, coordinatore regionale di Puglia Popolare, fotografa la situazione di grave disagio economico degli allevatori e dei produttori di latt

Confagricoltura Puglia: «Agriturismi pieni di stranieri, scarseggiano gli italiani»
Previsione meteo Puglia martedì, 23 gennaio
Caldo, domani bollino arancione in 10 città

Gigi Leonetti, coordinatore regionale di Puglia Popolare, fotografa la situazione di grave disagio economico degli allevatori e dei produttori di latte. “Vendiamo il nostro bestiame per pagare luce e gas”, più che una provocazione sta diventando una preoccupante realtà. Al collasso anche gli agricoltori: “Meglio vendere anziché coltivare in perdita”.

Leonetti evidenzia come i costi dei mangimi – mais, orzo e soia dati agli animali – siano cresciuti del 60% in un solo mese a causa del conflitto in Ucraina, con aumenti di luce e gas fino al 500%. “Ormai la situazione degli allevamenti zootecnici è sempre più critica e gli allevatori a causa degli alti rincari sono costretti a vendere o ad abbattere gli animali produttivi. Per il bestiame pugliese è in atto una dieta ferrea. Molte volte gli animali non mangiano neanche. Questo è il dramma che stanno vivendo gli allevatori e gli agricoltori pugliesi. Non si ha la forza di resistere a questi prezzi. Per un allevatore la cosa peggiore è alzarsi la mattina e trovare la stalla vuota, per un contadino vedere il suo campo incolto” tuona.

Il coordinatore di Puglia Favorevole aggiunge: “L’aumento dei costi di produzione ha stravolto completamente il mondo agricolo e l’allevamento in tutta la Puglia. Paesi come Bitonto, Terlizzi, Corato, Andria, Canosa, produttori di olio e di prodotti ortofrutticoli e la zona di Conversano, Santeramo, Sammichele, Gioia del Colle, Altamura e Gravina con i suoi importanti allevamenti di bestiame e la loro grande produzione di latte, stanno vivendo una brutta situazione economica.  I paesi nella Valle d’Itria come Locorotondo, Alberobello, Castellano Grotte e i paesi situati nel grande Salento (Lecce, Taranto, Brindisi) per la produzione del vino Negroamaro, Primitivo, Salice Salentino, e la zona di Foggia dove si producono pomodori, carciofi, e tanti altri prodotti, stanno in crisi totale”.

E ancora, sottolinea Leonetti, “le emergenze aumentano giorno dopo giorno. L’aumento esponenziale dei prezzi delle materie prime, dei carburanti, della luce e del gas e i tanti cambiamenti climatici, hanno creato un forte disagio ai nostri produttori.  Molti allevatori stanno vendendo il loro bestiame a malincuore, alla Turchia, alla Croazia, alla Germania e a tanti altri paesi vicini. Molte aziende ormai stanno chiudendo, altre non arriveranno a Natale 2022. Ci sono stati già molti licenziamenti”.

Il Movimento Puglia Favorevole chiede alle nostre istituzioni tutte, alle organizzazioni sindacali e ai vari consorzi di Bonifica, un intervento immediato. “Ascoltate le aziende pugliesi, aiutate i nostri allevatori, i nostri agricoltori, aiutate la nostra cara terra. Non c’è più tempo da perdere. I mesi passano velocemente e le utenze non pagate si accumulano. Chiediamo proposte e azioni concrete da parte di tutti gli interessati a questo problema. Meno tasse, utenze più basse, più sgravi fiscali. Incentivi a fondo perduto come è stato fatto per il Covid. Investimenti mirati con i fondi europei. Immediato nuovo accordo con la grande distribuzione e il ricalcolo immediato dei prezzi d’acquisto dei nostri prodotti”.

“Tutti insieme facciamo sentire la nostra voce” l’appello della campagna di sensibilizzazione lanciata sui social da Leonetti.

COMMENTI

WORDPRESS: 0