Allevatori e agricoltori pugliesi al collasso: c’è chi vende il bestiame, chi non coltiva più la terra

Gigi Leonetti, coordinatore regionale di Puglia Popolare, fotografa la situazione di grave disagio economico degli allevatori e dei produttori di latt

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Gigi Leonetti, coordinatore regionale di Puglia Popolare, fotografa la situazione di grave disagio economico degli allevatori e dei produttori di latte. “Vendiamo il nostro bestiame per pagare luce e gas”, più che una provocazione sta diventando una preoccupante realtà. Al collasso anche gli agricoltori: “Meglio vendere anziché coltivare in perdita”.

Leonetti evidenzia come i costi dei mangimi – mais, orzo e soia dati agli animali – siano cresciuti del 60% in un solo mese a causa del conflitto in Ucraina, con aumenti di luce e gas fino al 500%. “Ormai la situazione degli allevamenti zootecnici è sempre più critica e gli allevatori a causa degli alti rincari sono costretti a vendere o ad abbattere gli animali produttivi. Per il bestiame pugliese è in atto una dieta ferrea. Molte volte gli animali non mangiano neanche. Questo è il dramma che stanno vivendo gli allevatori e gli agricoltori pugliesi. Non si ha la forza di resistere a questi prezzi. Per un allevatore la cosa peggiore è alzarsi la mattina e trovare la stalla vuota, per un contadino vedere il suo campo incolto” tuona.

Il coordinatore di Puglia Favorevole aggiunge: “L’aumento dei costi di produzione ha stravolto completamente il mondo agricolo e l’allevamento in tutta la Puglia. Paesi come Bitonto, Terlizzi, Corato, Andria, Canosa, produttori di olio e di prodotti ortofrutticoli e la zona di Conversano, Santeramo, Sammichele, Gioia del Colle, Altamura e Gravina con i suoi importanti allevamenti di bestiame e la loro grande produzione di latte, stanno vivendo una brutta situazione economica.  I paesi nella Valle d’Itria come Locorotondo, Alberobello, Castellano Grotte e i paesi situati nel grande Salento (Lecce, Taranto, Brindisi) per la produzione del vino Negroamaro, Primitivo, Salice Salentino, e la zona di Foggia dove si producono pomodori, carciofi, e tanti altri prodotti, stanno in crisi totale”.

E ancora, sottolinea Leonetti, “le emergenze aumentano giorno dopo giorno. L’aumento esponenziale dei prezzi delle materie prime, dei carburanti, della luce e del gas e i tanti cambiamenti climatici, hanno creato un forte disagio ai nostri produttori.  Molti allevatori stanno vendendo il loro bestiame a malincuore, alla Turchia, alla Croazia, alla Germania e a tanti altri paesi vicini. Molte aziende ormai stanno chiudendo, altre non arriveranno a Natale 2022. Ci sono stati già molti licenziamenti”.

Il Movimento Puglia Favorevole chiede alle nostre istituzioni tutte, alle organizzazioni sindacali e ai vari consorzi di Bonifica, un intervento immediato. “Ascoltate le aziende pugliesi, aiutate i nostri allevatori, i nostri agricoltori, aiutate la nostra cara terra. Non c’è più tempo da perdere. I mesi passano velocemente e le utenze non pagate si accumulano. Chiediamo proposte e azioni concrete da parte di tutti gli interessati a questo problema. Meno tasse, utenze più basse, più sgravi fiscali. Incentivi a fondo perduto come è stato fatto per il Covid. Investimenti mirati con i fondi europei. Immediato nuovo accordo con la grande distribuzione e il ricalcolo immediato dei prezzi d’acquisto dei nostri prodotti”.

“Tutti insieme facciamo sentire la nostra voce” l’appello della campagna di sensibilizzazione lanciata sui social da Leonetti.

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