Andrea Pignataro, chi è il miliardario italiano nella classifica di Forbes: patrimonio, ville di lusso e rapporti con Amazon e Microsoft

Imprenditore riservato, tanto da creare su di sé un'aria di mistero. Ora è entrato nella classifica Forbesdei più ricchi del mondo, per la prima v

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Super-ricchi d'Italia, tra Ferrero e Armani spunta Andrea Pignataro: chi è  il finanziere che ha scalato la classifica di Forbes - Open

Imprenditore riservato, tanto da creare su di sé un’aria di mistero. Ora è entrato nella classifica Forbesdei più ricchi del mondo, per la prima volta. E non lo ha fatto in punta di piedi, come sembra muoversi lui nel mondo bancario e finanziario, ma ci è entrato dalla porta principale: secondo nella classifica dei paperoni italiani (dietro solo a Giovanni Ferrero) e primo tra le new entry dei miliardari di tutto il mondo.

Ma chi è Andrea Pignataro? Probabilmente l’expat (espatriato) del Belpaese di maggior successo. Base sulle sponde del Tamigi, dove lavora da 20 anni, residenza in Svizzera a St. Moritz, domicilio a Milano, liceo e laurea in Economia a Bologna, PhD a Londra, cassaforti di famiglia in Lussemburgo, quartier generale della sua società Ion Group a Dublino. Un uomo di mondo.

Lontano dai riflettori

Di lui si sa poco. Lontano dai riflettori, dai salotti, l’unico obiettivo è fare soldi. E farne fare ai suoi clienti. Il Bloomberg italiano, com’è chiamato nell’ambiente finanziario, da trader di Salomon Brothers, nel lontano ’94, decide di fondare Ion Group: allora, una join venture (associazione temporanea di imprese) tra Salomon e List, società di software di Pisa; oggi, una società a capo dei gruppi Cedacri (che consente alle banche di esternalizzare in toto la gestione dei sistemi informativi, così come quella delle infrastrutture tecnologiche e dei processi di business) e Cerved (che opera come agenzia di informazioni commerciali). Pignataro, con la sua Ion Group, ha investito 1,35 miliardi di euro per ottenere il controllo di Prelios, il service di Npl dell’hedge fund statunitense Dk.

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