Boom contagi Covid, negli ospedali pugliesi tornano

L’andamento dei contagi Covid non preoccupa, ma la corrispondenza temporale con il picco dell’influenza induce alla cautela. La Regione si è mossa sul

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L’andamento dei contagi Covid non preoccupa, ma la corrispondenza temporale con il picco dell’influenza induce alla cautela. La Regione si è mossa sul punto il 12 gennaio con una circolare che ha ripreso le nuove linee guida emanate dal ministero della salute. E ieri il Policlinico di Bari ha deciso di intervenire ripristinando l’obbligo di indossare le mascherine nei reparti. È molto probabile che la stessa scelta verrà fatta, a breve, da tutte le altre aziende sanitarie pugliesi e dalle cliniche private.

Boom contagi Covid, negli ospedali pugliesi tornano le mascherine «anche per i visitatori»

Da oggi dunque per entrare nei reparti del Policlinico di Bari è necessario indossare la mascherina Ffp2, obbligo esteso sia ai visitatori che al personale. Sono esclusi soltanto i bambini sotto i sei anni e le persone disabili: dovranno essere gli stessi dipendenti dei reparti a vigilare sul corretto utilizzo delle mascherine. La scelta è dovuta anche al fatto che non esiste più l’isolamento, per cui non è vietato uscire di casa con il Covid e nemmeno andare a lavorare (fanno eccezione soltanto i reparti a maggior rischio): i tamponi (sempre in base alle nuove circolari) vengono effettuati soltanto per i pazienti con sintomi che si presentano al Pronto soccorso e (a prescindere dai sintomi) per chi deve essere ricoverato in reparti ad alto rischio. Ma non è previsto alcun tipo di controllo per l’ingresso dei visitatori in ospedale. A dicembre la Regione ha emanato un’altra circolare in base a cui ha autorizzato gli ospedali pubblici e privati a effettuare anche il test dell’influenza, qualora necessario, in parallelo a quello del Covid. I controlli attraverso il tampone sono possibili anche nelle Rsa, per l’ingresso dei visitatori.

Intanto ieri l’Ordine dei medici di Bari ha lanciato una nuova campagna di comunicazione rivolta a chi è alle prese con l’influenza. «Influenza. Prendo l’antibiotico? No» è il titolo della campagna che mira a diminuire l’abuso di farmaci inutili, anche per ridurre il fenomeno della riduzione dell’efficacia che deriva dall’abuso. «Gli antibiotici – dice il presidente dell’Ordine e della Fnomceo, Filippo Anelli – non devono essere usati per prevenire o curare infezioni virali, in quanto inefficaci contro i virus, a meno che non siano presenti anche infezioni batteriche. Lo stesso vale per le nevralgie. È importante che i pazienti si affidino al proprio medico prima di assumere un farmaco che non solo è inutile ma rischia di essere dannoso».

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