Musei aperti a Natale, in Puglia l’esperimento è un flop: poche presenze

A Natale, tutti pazzi per i musei aperti. Ma non in Puglia. O, almeno, non per le sigle sindacali Cgil e Uil. Dopo aver rifiutato la firma in calc

Coronavirus: picco di tamponi in Puglia, quasi 30mila. Aumentano i ricoverati e le persone attualmente positive
Ponte 2 giugno, boom scampagnate al via 24mila agriturismi
BANDIERE BLU IN PUGLIA

Musei aperti a Natale, in Puglia l'esperimento è un flop: poche presenze

A Natale, tutti pazzi per i musei aperti. Ma non in Puglia. O, almeno, non per le sigle sindacali Cgil e Uil. Dopo aver rifiutato la firma in calce all’«accordo di intesa per l’apertura straordinaria» del 25 dicembre, in una nota stampa i due sindacati hanno parlato apertamente di «flop annunciato» del numero di visitatori, criticando le scelte del ministero della Cultura e del ministro Gennaro Sangiuliano.

«Se guardiamo alla Puglia, al Museo Archeologico di Taranto, aperto il 25 dicembre dalle 10 alle 14, sono stati registrati solo 3 ingressi; al Castello Svevo di Bari, invece, appena una decina». Due dati regionali a suffragio della tesi sindacale, puntellata oltretutto da un numero a carattere nazionale: «Il dato abbastanza esplicativo della Pinacoteca di Bologna: 1 ingresso» nel giorno di festa.

«A quale prezzo sono state aperte le porte di musei e parchi archeologici per accogliere cittadini e turisti? Con quali risultati?». Le domande dei due sindacati, nella nota inviata alla stampa, sono state formulate con una articolazione argomentativa che ha ricompreso i termini dell’accordo al quale hanno detto no Cgil e Uilpa Beni Culturali: «Dopo l’annuncio del ministro Sangiuliano, la contrattazione sindacale per organizzare le aperture si è tenuta solo il 19 dicembre, 6 giorni prima di Natale, con ovvi disagi per il personale di accoglienza e vigilianza che, sebbene su base volontaria, è stato chiamato a rispondere all’appello per garantire l’iniziativa. Sul tavolo 136 euro da dividere tra i singoli istituti. Molto di questi (il personale di accoglienza e vigilanza, ndr) hanno rifiutato la proposta del ministro, preferendo passare il Natale in famiglia con i propri cari e ricevendo il sostegno delle sigle sindacali, uniche non firmatarie – hanno ricordato Cgil e Uilpa – dell’accordo d’intesa per l’apertura straordinaria».

Secondo i sindacati sono stati tanti i rifiuti ricevuti da parte del personale e così «molti musei» sono stati costretti «a restare chiusi e alcune amministrazioni a cercare altrove lavoratori e lavoratrici per garantire l’iniziativa, rivolgendosi sia a cooperative esterne, sia estendendo la proposta al personale interno amministrativo, quest’ultimo, ovviamente, non competente per il servizio di accoglienza e vigilanza e dunque non pronto ad offrire un servizio di qualità».

I sindacati hanno chiesto, infine, al ministro della Cultura Sangiuliano «di rendere pubblici i dati dell’affluenza della giornata di Natale, per poter comprendere» se sia stato un successo o un flop. Perché, se di flop si è trattato, secondo Cgil e Uilpa Beni Culturali si deve «evitare il ripetersi di un’iniziativa di questo tipo nei prossimi anni, miope, poco ragionata e dannosa per il settore culturale, ancora una volta sottomesso alle logiche del profitto e della propaganda anche nei giorni di festa nonostante le difficoltà che lo attanagliano tutto l’anno».

Sin quei l’attacco sindacale, portato a ministro e ministero. Un affondo sul quale non è intervenuta la Direzione regionale Musei della Puglia. Sollecitata dalla “Gazzetta”, la stessa Direzione ha sottolineato come si sia trattato di una iniziativa che chiama in causa direttamente il ministero della Cultura e il ministro Sangiuliano. E proprio Sangiuliano, ieri, nel tardo pomeriggio, ha diffuso i dati provvisori relativi all’apertura di musei e parchi archeologici nelle giornate di Natale e Santo Stefano. Il bilancio è lusinghiero, Sangiuliano si è lasciato andare a commenti più che favorevoli elogiando «i dipendenti del ministero, dai dirigenti ai custodi» e addirittura prospettando la trasformazione delle aperture straordinarie «in aperture ordinarie».

A conti fatti, i numeri di Sangiuliano sembrano dargli ragione: al Colosseo di Roma si sono recati in 26 mila 267; agli Uffizi di Firenze in oltre 8 mila; quasi 5 mila alla Reggia di Caserta. Cifre, ripetiamo, più che rosee. Ma resta il mistero: a Natale e Santo Stefano quanti sono stati i visitatori nei musei e nei parchi archeologici pugliesi? Fu vero flop come scrivono Cgil e Uilpa? Si attendono risposte.

COMMENTI

WORDPRESS: 0