Minaccia la ex convivente, chiesto giudizio per 40enne

Non poteva guardare gli altri uomini, né sorridere o portare con sé il cellulare. Geloso fino al punto di minacciare il suicidio, di procurarsi ferite

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Non poteva guardare gli altri uomini, né sorridere o portare con sé il cellulare. Geloso fino al punto di minacciare il suicidio, di procurarsi ferite e contusioni, sbattendo la testa contro il muro in gravi atti di autolesionismo, imponeva alla compagna di dimostrargli affetto in maniera esasperata.

Condotte che per gli inquirenti della squadra mobile, coordinati dal sostituto procuratore Luca Bertuzzi, rientravano appieno nella fattispecie di maltrattamento in famiglia punito dal cosiddetto “codice rosso”. Per l’uomo, un quarantenne originario di San Giovanni Rotondo, nel Foggiano residente nel Riminese, già colpito da divieto di avvicinamento alla persona offesa, la Procura di Rimini ha chiesto il rinvio a giudizio per maltrattamento in famiglia.

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Il 40enne difeso dagli avvocati Cinzia Bonfantini di Rimini e Francesco Velardi di Foggia, comparirà il 14 marzo davanti al Gup del Tribunale di Rimini. Secondo la denuncia della donna e le indagini della polizia di Stato, il 40enne era solito sfogare la gelosia con atti di autolesionismo e minacce di suicidio.

In un’occasione mentre guidava ad alta velocità con al fianco la compagna aveva aperto la portiera minacciando di gettarsi sull’asfalto se la donna non gli avesse detto di amarlo. In un crescendo di tensione, la relazione era proseguita fino a quando la scorsa estate l’uomo aveva tentato di strangolare la compagna. “Se parli con qualcuno di quello che è successo, se fai denuncia ammazzo te e i tuoi figli“, l’aveva quindi minacciata.

 

SAN MARINO RTV

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