Ecstasy opera musicale Rock

UN’OPERA musicale rock per balletto moderno è l’ultima produzione musicale di Matteo Iacoviello, musicista compositore raffinato

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UN’OPERA musicale rock per balletto moderno è l’ultima produzione musicale di Matteo Iacoviello, musicista compositore raffinato e ricercato di Manfredonia, che fa seguito, chiudendo un cerchio favolistico esperenziale, avviato con “Le Jardin des Délices” di matrice classica, ispirato alla complessa opera pittorica dell’olandese Bosch, rappresentata con grande successo. Otto brani ciascuno con una scansione propria ma assemblate, come la monade di Leibniz, in una entità unitaria che il maestro Iacoviello ha intitolato “Ecstasy” e dedicato a Hedy Lamarr, la splendida attrice olandese degli Anni venti che fu anche straordinaria inventrice, tra l’altro, della tecnologia alla base delle moderne reti wireless.
IL “MANIFESTO intellettuale” dell’opera si apre con la “Universal dance” ovvero «la contemplazione del cerato – spiega Iacoviello – come estasi sia sensoriale che intellettuale, basti pensare alla bellezza della teoria della relatività dove la materia dice allo spazio come curvarsi e lo spazio dice alla materia come muoversi». Ecstasy «come uscire dal caos fenomenologico attraverso l’illuminazione mentale e avvertire un’armonia senza poterla ponderare, una forma di conoscenza allo stesso tempo trascendente e inconsistente».
L’ANALISI prosegue con il brano “Waiting for God(ot); un omaggio alla generazione spirituale di Woodstock con un ritmo destruente senza sbocchi «puoi solo continuare a ballare, ma il paradosso è che non vorresti mai smettere». Segue “Fugue”, la fuga dalla realtà, dopo un preludio, viene espressa nella forma musicale omonima, per confluire nella “Passion” ovvero estasi d’amore ove, per dirla con G. Donne, «i segreti dell’amore nascono nelle anime, ma il corpo è il libro dell’anima». Quindi “Lone alma” anima in solitudine che si diluisce nel tutto; e “Mystic” «la ricerca della purezza mentre il male ci fa sembrare bella ogni turpitudine. Infine l’enigmatico “Ghost in the machine”: «lo spirito esiste o è solamente un fantasma nella macchina?».
L’OPERA è contenuta in uno CD realizzato da Matteo Iacoviello: all music, guitar, bass&keyboard; Salvatore Di Lauro: keyboard, stage bass &magic fluid; Giuseppe D’Ascanio: exesecutive producer; Antonio Gramazio: stage guitar&production; Andrea Trotta: stage drum.
Michele Apollonio

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