Lo tsunami sul Gargano di 396 anni fa: era il 30 luglio 1627, morirono almeno 5mila persone

L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sulla sua pagina Facebook, per la rubrica 'Accadde oggi', ha ricordato il terremoto di magnitudo 6.7

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L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sulla sua pagina Facebook, per la rubrica ‘Accadde oggi’, ha ricordato il terremoto di magnitudo 6.7 che colpì la provincia di Foggia causando un maremoto di grandi proporzioni. Il sisma delle 10.50 del 30 luglio 1627 con magnitudo Mw 6.7 e un’intensità epicentrale I0 10 Mcs, resta ad oggi il terremoto più disastroso mai documentato nella storia sismica della regione Puglia. Causò almeno 5mila vittime.

Del terremoto se ne parla sul sito del ‘Centro Allerta Tsunami’. La terra aveva cominciato a tremare già nell’ottobre del 1626. C’erano state altre scosse nel mese di gennaio e ad aprile. Ci furono danni e vittime a San Severo, San Paolo di Civitate, Apricena, San Giovanni Rotondo, Manfredonia e Peschici. Anche a Foggia.

L’evento sismico fu accompagnato da importanti effetti al suolo, quali aperture di fratture e voragini, fenomeni di liquefazione nella zona tra il fiume Fortore e il lago di Lesina e uno tsunami che inondò la costa per circa tre chilometri all’interno, generando la massima ingressione marina mai registrata su un litorale italiano.

Sul sito dell’Ignv si legge che lungo la costa garganica, tra San Nicandro e la foce del fiume Fortore presso il Lago di Lesina, il mare si ritirò di 2-3 miglia lasciando la laguna completamente asciutta. La conseguente inondazione interessò Lesina e la costa. Alcuni autori scrivono che le onde arrivarono a metà della mure di Manfredonia e raggiunsero l’abbazia di Ripalta, completamente sommersa.

Il Gargano è la zona della Puglia più esposta ai terremoti. E’ un promontorio di sollevamento circondato da faglie attive, come quelle di Mattinata, Manfredonia e del Candelaro

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