VIESTE – IMPORTANTE RITROVAMENTO ARCHEOLOGICO: RINVENUTA SUI FONDALI DEL FARO ANTICA STATUA DI PROBABILE FATTURA GRECO-BIZANTINA

Importante ritrovamento archeologico a Vieste dove, nello specchio d’acqua retrostante l’isolotto del faro di Santa Eufemia, ad una profondità di circ

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Importante ritrovamento archeologico a Vieste dove, nello specchio d’acqua retrostante l’isolotto del faro di Santa Eufemia, ad una profondità di circa 15 metri, è stata rinvenuta un’antichissima statuetta in pietra, risalente, con ogni probabilità al I – III secolo avanti Cristo.
A recuperare il prezioso reperto è stato Michele Abatantuono (alias Tarzan), socio del benemerito gruppo delle “Giacche Verdi del Gargano”, sede di Vieste, durante una immersione, in apnea, per la pulizia dei fondali. Michele, con il suo gruppo, infatti, è impegnato quotidianamente in questa apprezzabile opera di pulizia del nostro mare, specie nell’ambito portuale, come pure lungo il litorale. E, come detto, proprio durante una immersione nella parte retrostante l’isolotto del faro, ha avvistato la statuetta che, come racconta lui stesso, era custodita in una cassetta (che ha attirato la sua attenzione). Nel recuperare la cassetta, però, questa si è del tutto frantumata, ed è stato a quel punto che è apparsa la statuetta. Il reperto, dopo le valutazioni del caso, è stato recuperato e portato in superficie.
Cosa rappresenti, al momento, non è dato sapere. Alta circa 35 centimetri, raffigura una donna (forse una dea) che regge una sfera con la mano destra, mentre con la sinistra, seminascosta tra le pieghe della lunga veste, appoggia sul fianco un “manufatto” tutto da decifrare. Il capo è coperto da una sorta di cuffia (o corona?) da cui prorompe una folta e lunga capigliatura intrecciata. Risalente, probabilmente, al I -III secolo a.C., potrebbe essere di fattura greco-bizantina. Saranno gli esperti, prontamente informati dalla polizia locale, a cui le Giacche Verdi hanno consegnato il reperto, a fornire notizie precise in merito. Occorrerà vigilare perché la statuetta, dopo i necessari restauri, rimanga a Vieste custodita nel museo archeologico “Michele Petrone”
Da ricordare che sempre Michele Abatantuono, in una zona poco distante dal luogo del rinvenimento della statua, meno di un mese, fa ha portato alla luce un’anfora di epoca romana, giacente su quei fondali.
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