San Ferdinando, allarme maltempo: l’Ofanto esonda

Arriva il cattivo tempo e il fiume Ofanto esonda dagli argini. È accaduto nelle campagne di San Ferdinando, in quella che gli agricoltori chiamano la

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Arriva il cattivo tempo e il fiume Ofanto esonda dagli argini. È accaduto nelle campagne di San Ferdinando, in quella che gli agricoltori chiamano la zona bassa del territorio comunale.

Ma forse il peggio deve ancora arrivare. Il sindaco Arianna Camporeale, in vista del peggioramento delle condizioni metereologiche previste nei prossimi giorni, ha firmato l’ordinanza di divieto di accesso ad alcune contrade insistenti nell’agro del comune ed in particolare delle Contrade pezza la pera e sospiro.

La prima cittadina ha preso detta iniziativa a seguito delle notizie diffuse dal Bollettino regionale della protezione civile con il quale viene lanciata l’allerta gialla e si annunciano forti precipitazioni nella zona, per l’appunto, del basso Ofanto.

Fiume Ofanto

Di qui la chiusura delle strade e dei tratturi di accesso alle campagne a ridosso del fiume già allagati dalla mattinata di sabato scorso.

«Siamo in contatto con la Regione Puglia il comando della polizia locale di Trinitapoli per le opportune iniziative se la situazione dovesse peggiorare – ha commentato l’assessore alla sicurezza di San Ferdinando di Puglia, Fabio Capacchione -. Nel frattempo con il nostro responsabile di polizia locale maresciallo Carlo Garofalo abbiamo inteso transennare l’area per evitare disguidi e rischi di incidenti ai frontisti.

La situazione preoccupa non poco. «In passato – sottolinea Gaetano Riglietti, segretario generale Flai Cgil di Barletta, Andria, Trani – l’Ofanto ha esondato in un territorio diventato “fragile” nel corso degli anni e a forte rischio idrogeologico. Se ci fosse stata attenzione per la manutenzione e la cura del territorio, degli alberi, dei fiumi, la pulizia e quant’altro sicuramente avremmo avuto danni minori, mentre invece ancora una volta assistiamo ad un incuria assoluta di tutto quello che è l’ambito idrogeologico del territorio e queste poi sono le conseguenze».

E poi: «Il sindacato ribadisce la forte richiesta alle Istituzioni a tutti i livelli di mettere in campo politiche sulla salvaguardia dell’ambiente e del territorio, in modo particolare in un territorio a vocazione agricola, dove nonostante le rinomate eccellenze dei prodotti coltivati, con la prima pioggia persistente si rischia davvero di perdere tutto, dalle colture alle giornate di lavoro per chi nella terra ci lavora. Nella lotta al dissesto idrogeologico, alla gestione delle acque e alla messa in sicurezza del territorio va connessa la possibilità di un maggior controllo del territorio con la possibilità di utilizzare minor risorsa idrica per irrigare i campi, con dettagliate valutazioni nello specifico».

Coincidenze beffarde: «Solo qualche giorno fa sulla Gazzetta Ufficiale del 7 gennaio – fa notare Riglietti – è stato pubblicato il Decreto emanato dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste datato 23 dicembre 2022, la dichiarazione dell’esistenza del carattere di eccezionalità degli eventi calamitosi verificati nei territori della Puglia dal 1° gennaio al 30 settembre 2022 e che ha interessato anche i Comuni della Bat per la siccità. Gli oramai inarrestabili cambiamenti climatici stanno mettendo a durissima prova l’intero settore dell’agroindustria, con evidenti successive ricadute sull’occupazione e un forte impatto sul lavoro».

Conclusione: «Difronte ad eventi che non possiamo continuare a definirli “straordinari” dobbiamo fare i conti e come sempre le sofferenze delle aziende si ripercuotono poi su lavoratrici e lavoratori, che rischiano sia il salario che la salute, cercando di non farci trovare impreparati ogni qualvolta che si verificano fenomeni simili».

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