Alluvione in Emilia Romagna, l’impegno dei volontari pugliesi «Evacuiamo coi gommoni chi è rimasto in trappola»

 «La paura è che il cielo dell’Emilia Romagna continui a non perdonare per molti giorni ancora». Mentre là fuori si allunga l’elenco dei fiumi a risch

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 «La paura è che il cielo dell’Emilia Romagna continui a non perdonare per molti giorni ancora». Mentre là fuori si allunga l’elenco dei fiumi a rischio e non si ferma il conto di morte, la precarietà del domani è tra le testimonianze più drammatiche di quello che sta accadendo.

A dare voce al sentimento di un popolo consumato dalla tragedia è Claudio Lippolis, 23 anni, di Gravina, tecnico volontario del Soccorso alpino e speleologico Puglia, partito insieme al collega Daniele Ferraro e a 4 sanitari del medesimo corpo (Massimiliano Inglado, Nicola Patruno, Laura de Marzo e Silvia Greco) alla volta dell’area alluvionata; tutti specializzati in forra (in torrente) e addestrati per la movimentazione in acque vive (soccorso alluvionale e fluviale).

Alluvione in Emilia Romagna, l’impegno dei volontari pugliesi «Evacuiamo coi gommoni chi è rimasto in trappola»

Un autentico atto d’amore, un esempio di sensibilità quello di Lippolis, dal 2022 parte integrante della protezione civile di Gravina, con ogni probabilità il più giovane dell’intero soccorso alpino di tutte le regioni ad essere intervenuto in Emilia Romagna; a spingerlo a partire il desiderio di contribuire a trasformare la tragica quotidianità di una terra finita nel dramma profondo, in un tabernacolo di sicurezza e speranza. «Stiamo operando principalmente nella zona di Cesenatico e Ravenna – spiega – Siamo intervenuti con i gommoni per evacuare le abitazioni, raggiungendo anche cittadini rimasti nei comuni a rischio frana. La popolazione è spaventata, del resto conosce bene sulla propria pelle alluvioni e frane, e sa bene a cosa va incontro».

Gravina prova ad accompagnare gli attimi terribili della popolazione colpita anche con messaggi di solidarietà: nei giorni scorsi il sindaco Fedele Lagreca ha indirizzato un messaggio di vicinanza al collega primo cittadino di Cesena, Enzo Lattuca. Le due comunità, infatti, sono accomunate dalla figura dal Cardinale Vincenzo Maria Orsini, arcivescovo della Diocesi di Cesena dal 1680 al 1685, poi divenuto Papa con il nome di Benedetto XIII. «L’Orsini – ha scritto il sindaco Lagreca – ha insegnato a noi e a tutti coloro che hanno beneficiato del suo governo pastorale, il peso della sofferenza da vivere in comunione con la fede, con la speranza che sprigiona certezze future, pronte a ricostruire, a riprendere il cammino e il percorso della vita. Ancora solidale, a nome mio personale e della comunità cittadina che rappresento, con l’augurio di un immediato ripristino della normalità e della fine dell’emergenza».

Massima solidarietà è stata espressa anche dalla V commissione consiliare permanente.

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