Dai gelati allo spritz, dagli aerei al giardinaggio, passando per hotel, ristoranti e stabilimenti balneari: mano al portafoglio, questa estate tutto
Dai gelati allo spritz, dagli aerei al giardinaggio, passando per hotel, ristoranti e stabilimenti balneari: mano al portafoglio, questa estate tutto costerà di più, con rincari che spesso saranno a due cifre. Gli aumenti vanno dal 15,5% per una birra al 26.8% di un pacchetto vacanza, passando per il 10-15% dei servizi in spiaggia, fino a raggiungere quasi il 50% per i voli aerei.
L’estate quindi sarà rovente e non solo perché è atteso l’arrivo del Niño. L’inflazione non si è riassorbita, nonostante il calo dei prezzi energetici sui mercati internazionali. Così dovremo saper valutare bene le nostre risorse in vista delle vacanze.
A fare i conti, lanciando così un allarme sul «caro estate» è uno studio realizzato dal Codacons che, utilizzando i dati dell’Istat, ha scattato una fotografia sull’andamento dei prezzi sui beni e i servizi tipici del periodo delle vacanze. «Il nostro studio certifica purtroppo – afferma il presidente del Codacons Carlo Rienzi – un trend al rialzo per tutti i beni legati all’estate, e anche se l’inflazione dovesse scendere nelle prossime settimane, i prezzi dei beni e dei servizi legati al periodo estivo saliranno tra giugno ed agosto per effetto della maggiore domanda e di fattori stagionali».
L’associazione dei consumatori inizia a fare i conti dagli alimentari per poi passare alle bevande. I gelati, rispetto allo scorso anno, costano il 22% in più. Il pesce fresco aumenta in media del +5,9% ma se si ricorre ai prodotti ittici surgelati l’incremento sale al +16,6%. Frutta e verdura fresca salgono entrambi del +7,6%, mentre per le patatine fritte la spesa aumenta del +16,1% su base annua. Costerà molto di più concedersi uno spritz o bere una birra: lo studio stima che gli aperitivi alcolici rincarano del +11,5%, le bevande alcoliche del +8,6%, la birra del +15,5%.
E va peggio a chi opterà per le bevande analcoliche, i cui prezzi salgono del +17,1%, raggiungendo il picco del +18,4% per i succhi di frutta; +15% le acque minerali, delle quali in questo periodo cresce il consumo.
La lista del caro-estate redatta Codacons prosegue con i trasporti, forse il capitolo più pesante per le tasche dei cittadini. Acquistare un volo per una località estera costa oggi in media il 46,6% rispetto allo scorso anno, quelli nazionali del 49,3%. Va meglio invece per i treni: i biglietti in questo caso segnano un aumento del 6%. Le biciclette salgono del +4,8%, mentre per autocaravan, caravan e rimorchi si spende il 15,6% in più. Rincari anche per il settore nautico: imbarcazioni, motori fuoribordo ed equipaggiamento per imbarcazioni registrano un +12,6%.
Ma le vacanze vere e proprie? Non si salvano certo dai rincari. L’avvicinarsi del periodo estivo fa impennare i prezzi dei pacchetti vacanza, che salgono del +26,8%, ma anche per gli alloggi il trend è al rialzo: gli alberghi hanno ritoccato le tariffe del +15,5%, villaggi vacanze e campeggi del +7,4%, mentre per cenare al ristorante si spende il 5,9% in più. In spiaggia poi il Codacons stima un aumento delle tariffe per l’affitto di lettini, ombrelloni e sdraio, e per le consumazioni presso i lidi (bibite, gelati, acqua, ecc.) con rincari medi valutati tra il +10% e il +15% rispetto al 2022. Anche leggere una rivista sotto l’ombrellone o spalmarsi la crema solare sarà più costoso: settimanali e periodici costano infatti il 9% in più sul 2022, mentre i prodotti di bellezza per il corpo aumentano del 7,9%.
Brutte sorprese poi per gli appassionati di giardinaggio: i mobili da giardino aumentano del +4,6%, gli utensili e le attrezzature per il verde del +3,9%, piante e fiori del +6,1% – analizza l’associazione. Per installare un condizionatore d’aria in casa, invece, si spende oggi il 6,9% in più.
«Questo significa che gli italiani, per concedersi una vacanza, trascorrere una giornata al mare e consumare gelati o bibite – chiosa il presidente del Codacons Carlo Rienzi – dovranno mettere mano al portafogli e affrontare una spesa sensibilmente più alta rispetto a quella degli ultimi anni».
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