Puglia, lunga vita alle attività storiche

Testimoni della storia e della tradizione, ma anche motori del tessuto economico del territorio e, spesso, punto di riferimento per intere generazioni

Lavoro e cambio climatico: vertigini, colpi di calore
Puglia, l’allarme della Coldiretti: «Aumenta il consumo di pesce del 25% ma i pescatori sono allo stremo»
In Puglia ultime ore di bel tempo. Dopo l’Epifania arrivano freddo e pioggia

Testimoni della storia e della tradizione, ma anche motori del tessuto economico del territorio e, spesso, punto di riferimento per intere generazioni e per le comunità in cui sono inserite. È l’identikit delle prime 455 «attività storiche e di tradizione» pugliesi che, avendo i requisiti previsti dalla legge regionale 30/2021, saranno così inserite nell’apposito elenco regionale.
Si tratta di negozi, locali e botteghe caratterizzate dalla continuità nel tempo (30, 40 e 70 anni) della gestione, dell’insegna e della merceologia offerta, e da altri fattori, quali la collocazione in strutture di pregio e la conservazione di arredi e attrezzature storici.

In Puglia arriva l'ok alla legge che tutela le botteghe storiche

«Le attività storiche e di tradizione – ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci – costituiscono una testimonianza della storia, dell’arte, della cultura e della tradizione imprenditoriale del territorio pugliese. Queste prime 455 attività sono vere e proprie eccellenze del territorio, testimonianze che rappresentano, con il forte valore identitario delle produzioni, il radicamento nella storia della nostra Puglia».
Si tratta di 243 negozi storici (unità locali che svolgono attività di commercio al dettaglio in sede fissa o all’interno dei mercati su aree pubbliche), 140 botteghe artigiane storiche (che svolgono la produzione, la vendita diretta al dettaglio di beni o servizi) e 72 locali storici, esclusivamente o prevalentemente dedite alla ristorazione o alla somministrazione di alimenti e bevande.

«Un marchio identificativo che consentirà a queste realtà di beneficiare di numerosi interventi tra cui contributi a fondo perduto ai titolari delle attività, agevolazioni per l’accesso al credito, agevolazioni, premialità o riduzioni per tributi regionali, imposte e tariffe comunali, supporto per i contratti di apprendistato per l’ingresso delle giovani e dei giovani nel mondo del lavoro, premialità nella promozione di bandi regionali per la tutela delle imprese territoriali, promozione dell’elenco regionale nei circuiti turistici, promozione di percorsi formativi specifici per titolari e dipendenti per tutelare l’identità delle attività delle imprese storiche e di tradizione del territorio pugliese». «Per questa ragione – conclude l’assessore Delli Noci – sono molto soddisfatto di questo primo risultato, reso possibile grazie al lavoro di squadra che ha coinvolto per supporto tecnico e istruttorio la rete dei Centri di assistenza tecnica (Cat) e dei Centri di assistenza tecnica per l’artigianato (Cata), che ringrazio.

A breve comunicheremo le nuove attività storiche che entreranno a far parte dell’elenco regionale e che, insieme alle altre, rappresentano il “saper fare” pugliese e che contribuiscono a fare della Puglia un’eccellenza nel mondo».
Dunque, non solo mare, bellezze artistiche e cibo. La regione Puglia, rendendo consultabile l’elenco delle attività storiche e di tradizione (basta inquadrare il Qr-code) punta a presentare ai residenti ma anche ai turisti le eccellenze del territorio che vantano una tradizione decennale e, in alcuni casi, addirittura secolare: i negozi, i caffè, le farmacie, le librerie, le botteghe artigiane fanno parte dell’anima del «tacco» d’Italia e ne costituiscono insieme ai tanti monumenti, il segno identificativo che rendono unica sia per i suoi abitanti sia per coloro che la visitano.

Spulciando l’elenco, balza subito agli occhi come il negozio più storico della Puglia, riconosciuto patrimonio regionale, è «Candido 1859» di Maglie, specializzato nel commercio al dettaglio di abbigliamento e con 164 anni di storia. Tra le attività storiche, invece, c’è «Ruggieri arredi sacri» di Bari che ha, invece, una tradizione che dura da 162 anni. La bottega artigianale più storica della Puglia, con oltre due secoli di storia (ben 206 anni), è «Ceramiche Saldarelli» di Terlizzi, «Città della ceramica». Qui, in questa bottega (che nel corso degli anni, pur rimanendo intatta, è stata inglobata all’interno di un vero opificio specializzato nella produzione di vasellame tradizionale in terracotta e realizzazioni di ceramiche artistiche di pregio) grazie alle tradizioni fatte salve, l’inventiva e la maestria di intere generazioni di tornianti ceramisti, l’arte della ceramica si perpetua ancora oggi grazie al 53enne Umberto Saldarelli, orgoglioso degli insegnamenti ricevuti da suo padre Paolo (e a sua volta dal padre Pasquale) e del riconoscimento ricevuto dalla Regione come «bottega storica» di Puglia.
«Nel nucleo centrale dell’attuale azienda – spiega Umberto – la bottega è rimasta invariata con due vecchi forni, gli antichi bubboli in terracotta e gli strumenti che venivano utilizzati un tempo per forgiare le varie creazioni».
«Far parte delle botteghe storiche nella nostra meravigliosa regione mi inorgoglisce ma, nello stesso tempo, mi sprona a proseguire questa arte ceramista avviata e portata avanti con tanti sacrifici dai miei avi. Ogni anno la bottega viene visitata da tanta gente e fa parte delle tappe fisse in alcuni tour organizzati per turisti americani».
«L’invito che rivolgo ai giovani – conclude il ceramista terlizzese – è di credere nell’artigianato e, chi ne avesse l’opportunità, di tutelare e tramandare le botteghe storiche esistenti visto che, insieme ai loro clienti, di generazione in generazione, sono una preziosa rappresentazione di autenticità».

COMMENTI

WORDPRESS: 0