Stellantis vara incentivi all’esodo ed è pronta a liberarsi di altri 520 operai

«Con il trasferimento di 500 lavoratori in Francia e negli stabilimenti di Pomigliano, Termini Imerese e Rivalta, e la riduzione delle turnazioni, di

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«Con il trasferimento di 500 lavoratori in Francia e negli stabilimenti di Pomigliano, Termini Imerese e Rivalta, e la riduzione delle turnazioni, di fatto Stellantis sta portando avanti la dismissione del sito produttivo di Melfi (Potenza)». Così, in una nota, la segretaria generale della Fiom Cgil Basilicata, Giorgia Calamita.

In particolare, nel comunicato diffuso dal sindacato dei metalmeccanici è specificato che «si è svolto oggi l’incontro tra i dirigenti dello stabilimento di Melfi e i sindacati durante il quale l’azienda ha annunciato 500 esuberi a dicembre 2023, che si vanno ad aggiungere ai già 1.130 fuoriusciti con incentivo all’esodo dal 2021 a oggi. L’azienda ha anche annunciato una riduzione da 17 a 15 turni per la lastratura e la verniciatura, come già avvenuto da un mese per il montaggio, con una ulteriore riduzione da 21 a 18 turni per la manutenzione. La Fiom Cgil – è scritto nella nota – al tavolo si è detta contraria a tale decisione in quanto non rispetta gli accordi di giugno 2021, questa non è una riorganizzazione dovuta alla transazione elettrica, la produzione dei nuovi quattro veicoli elettrici, garantiva la tenuta occupazionale».

Calamita ha inoltre sottolineato che «la Fiom Cgil chiede con urgenza la riapertura del tavolo automotive in Regione Basilicata alla presenza di Stellantis affinché si faccia chiarezza e si mettano in atto concretamente azioni che possano governare una transizione ecologica necessaria nel nostro Paese ma che metta in tutela il settore, l’occupazione e il salario dei lavoratori.L’istituzione dell’area di crisi complessa non è sufficiente a superare la crisi. È necessario che Stellantis – ha concluso la rappresentante della Fiom – dia risposte sul piano industriale e sullo stato di avanzamento della produzione dei nuovi quattro modelli». 

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