Puglia, soldi per rinunciare all’aborto, lo stop di Emiliano: «Delibera sospesa»

Stop al "contributo" da 5mila euro alle donne in condizione di difficoltà che decideranno di rinunciare all'aborto. Il presidente della Regione, Miche

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Stop al “contributo” da 5mila euro alle donne in condizione di difficoltà che decideranno di rinunciare all’aborto. Il presidente della Regione, Michele Emiliano, ha disposto la sospensione della delibera approvata giovedì in giunta per introdurre una “misura sperimentale” di “supporto alla natalità”: un contributo economico per l’acquisto del corredino e un sussidio di 12 mesi a favore della futura madre. La decisione di Emiliano è arrivata dopo l’articolo della “Gazzetta” che ha raccontato i contenuti del provvedimento predisposto dall’assessore al Welfare, la grillina Rosa Barone. Emiliano – si fa notare dalla Regione – non aveva partecipato alla seduta e non era a conoscenza dei dettagli dell’iniziativa.

La Barone, in una nota, continua a difendere l’impostazione del provvedimento: “Dispiace che ne sia stato strumentalizzato il contenuto, ma nessuno può mettere in dubbio l’orientamento della Regione Puglia e dell’assessorato al Welfare, da sempre in prima linea per il diritto delle donne all’autodeterminazione. L’obiettivo della misura è garantire un’adeguata assistenza alla gravidanza e al post partum con l’erogazione di servizi assistenziali integrati e multidisciplinari, che tengano conto della dimensione sia di natura medica che sociale dei bisogni rilevati”.

Puglia, soldi per rinunciare all'aborto, lo stop di Emiliano: «Delibera sospesa»

“In accordo con il presidente Emiliano, che non aveva partecipato alla seduta di giunta in oggetto – prosegue ancora Barone – abbiamo deciso di sospendere la delibera per garantire su un tema così rilevante la massima condivisione e corretta informazione. Avvieremo una serie di incontri per spiegarla e condividerla con associazioni, consiglio regionale e tutti gli attori interessati. La partecipazione alle scelte è un pilastro per me e per i miei uffici e abbiamo la massima apertura al dialogo, all’ascolto e al confronto”.

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