Ricercatrice svedese arriva nel Foggiano per studiare la ‘Passera’

La Regione Puglia ha autorizzato la professoressa Anna Runemark della Lund – l’Università svedese tra le più antiche del Nord Europa fondata nel 1666

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La Regione Puglia ha autorizzato la professoressa Anna Runemark della Lund – l’Università svedese tra le più antiche del Nord Europa fondata nel 1666 – al prelievo, che verrà effettuato in provincia di Foggia – verosimilmente sul Gargano – tra marzo e giugno, di 34 individui della specie del genere ‘Passer-Passera d’Italia’ e di 48 individui della specie ‘Passer-Passera Sarda’, prevedendo la soppressione di due soggetti per specie.

Con istanza acquisita al protocollo regionale del 27 gennaio 2023 – nell’ambito di apposito progetto di ricerca finanziato dal Consiglio di Ricerca Europeo riguardante l’ibridazione – la ricercatrice ha richiesto il rilascio dell’autorizzazione.

Dopo il parere favorevole dell’Ispra del 9 febbraio, la Regione ha autorizzato l’istituto scientifico dell’Università – a scopo di studio e di ricerca scientifica – ad effettuare la cattura degli uccelli.

Nel decreto, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha suggerito di valutare la possibilità di raccogliere esemplari delle due specie morti a seguito di impatto con autoveicoli lungo le strade e le auto interessate dalle catture al fine, appunto di evitarne la soppressione.

Negli anni scorsi, precisamente nel 2016, il dipartimento di Bioscenze dell’Università di Oslo aveva avviato una ricerca in collaborazione con il Centro Studi Naturalistici, sulla base di un’attività congiunta avviata nel 2012, per il periodo riproduttivo in corso, nell’area di maggiore importanza per le specie di passeri presenti in Italia (Zps Paludi presso il Golfo di Manfredonia, Zps Promontorio del Gargano e Isole Tremiti).Le importanti scoperte, pubblicate sulla prestigiosa rivista Molecular Ecology, evidenziate dal responsabile delle attività (professor Glenn-Peter Sætre), avevano dimostrato come la specie di passero endemico italiano la Passera d’Italia (Passer italiae) fosse il risultato dell’ibridazione fra altre due specie: la Passera oltremonatana (Passer domesticus) e la Passera sarda (Passer hispanoliensis).

L’Oasi Lago Salso affascina Oslo: importanti attività di ricerca verranno portate avanti con la collaborazione stretta tra la prestigiosa Università di Oslo (Dipartimento di Bioscienze) e il Centro Studi Naturalistici.

Una attività congiunta, in realtà, già avviata nel 2012, per il periodo riproduttivo in corso, nell’area di maggiore importanza per le specie di passeri presenti in Italia (ZPS Paludi presso il Golfo di Manfredonia, ZPS Promontorio del Gargano e Isole Tremiti).

Le importanti scoperte, pubblicate sulla prestigiosa rivista Molecular Ecology, evidenziate dal responsabile delle attività (professor Glenn-Peter Sætre), dimostrano come la specie di passero endemico italiano la Passera d’Italia (Passer italiae) è il risultato dell’ibridazione fra altre due specie  Passera oltremonatana (Passer domesticus) e Passera sarda (Passer hispanoliensis).

“Le scoperte effettuate potranno svelare i misteri dell’evoluzione – spiegano dal CSN – la speciazione ibrida era considerata, fino al perfezionamento delle tecniche di indagine genetica e morfologica, molto rara (in realtà lo è ancora), ma ora è stata appurata proprio per il passero endemico italiano (Passer italiae), la cui origine è derivata dall’ibridazione e dall’isolamento biogeografico della penisola italiana”.

Le attività in corso presso le aree più importanti del Lago Salso e zone limitrofe, sono state attivate proprio per la presenza della Passera d’Italia e della Passera sarda (Passer hispanoliensis) che convivono dividendosi i siti di riproduzione e le tipologie di habitat: la Passera d’Italia costruisce il nido sulle costruzioni, la Passera sarda utilizza alberi e i nidi della Cicogna bianca (Ciconia ciconia)  presenti nell’area.

Il professor Fabrice Eroukhnanoff insieme ai suoi collaboratori, con il supporto del CSN e dell’inanellatore autorizzato, hanno effettuando le verifiche sugli esemplari delle specie interessate dal progetto di ricerca ed ogni esemplare è stato “schedato” (geneticamente e morfologicamente), inanellato e liberato per proseguire la intrigante ricerca scientifica.

I misteri su queste specie e circa l’evoluzione delle specie, si infittiscono ancor di più, perché, grazie ai monitoraggi svolti dagli ornitologi (gli esperti del Centro Studi Naturalistici ed altri volontari come gli appassionati di EBN capitanati, in questo caso specifico da Cristiano Liuzzi), si è potuta constatare la presenza, della Passera oltremontana (Passer domesticus) in Puglia e in particolare sul Gargano e alle Isole Tremiti, ove addirittura sono stati fotografati esemplari che, morfologicamente, sembrano essere il risultato di un’ulteriore ibridazione fra Passera d’Italia e Passera oltremontana.

Anche qui è stato svolto il monitoraggio e sono stati verificati (nelle caratteristiche morfologiche e genetiche) anche alcuni esemplari di questo mistero vivente dei passeri delle isole Tremiti, come dice il referente del Centro Studi Naturalistici, Matteo Caldarella “si tratta di un ulteriore tassello per l’importantissima ricerca in uno dei siti della nostra terra che testimonia la sua funzione di ponte ecologico con le coste dell’Adriatico orientale. E’ solo il primo passo per l’attivazione di un campo di ricerca apposito che cercheremo di sviluppare al più presto”.

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