In Puglia stop ai test genetici per la prevenzione dei tumori al seno e al colon: “Assurdità”

“Èaccaduta un’assurdità: hanno sospeso i test genetici per la prevenzione dei tumori al seno e al colon. Altro che promozione della salute”. A denunci

A trent’anni dalla morte, emessa moneta da 2 euro in ricordo di Falcone e Borsellino
Orta Nova (Foggia), triplice omicidio-suicidio: uccide moglie e figlie e si toglie la vita „
Puglia, dalle carte emerge il buco nero dell’ospedale in Fiera a Bari

“Èaccaduta un’assurdità: hanno sospeso i test genetici per la prevenzione dei tumori al seno e al colon. Altro che promozione della salute”. A denunciarlo sono il consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati, primo firmatario delle leggi regionali in materia, il consigliere regionale foggiano Sergio Clemente, il capogruppo Ruggiero Mennea, e il responsabile regionale del settore sanità nel partito di Calenda Alessandro Nestola.

“Qui, in Puglia, si violano le leggi e come conseguenza si finisce per promuovere i tumori, soprattutto quelli femminili, forse per festeggiare al meglio l’imminente 8 marzo. Da questo momento comincia la nostra mobilitazione e ci appelliamo agli oncologi, senologi, genetisti, gastroenterologi, associazioni di pazienti e a chiunque senta di dare una mano”, affermano congiuntamente.

A motivare la decisione, in una circolare inviata dal Dipartimento Salute della Regione Puglia alle Asl e agli ospedali regionali, sono i vincoli imposti dal quadro normativo nazionale connessi alle Regioni in Piano di Rientro. “Una letterina per sospendere due leggi regionali”, la definiscono da Azione. È sospesa anche l’estensione delle fasce d’età per l’invito ai programmi di screening, “contro i più autorevoli studi scientifici, linee guida e pure contro una recente direttiva europea”, insorgono Amati, Clemente, Mennea e Nestola.  

“E mentre sospendono con un atto abnorme queste pratiche salva-vita, con la stessa letterina prendono atto di un fallimento, ossia il mancato raggiungimento da parte delle Asl degli obiettivi di chiamata della popolazione agli screening. E anche in questo caso, nessuna parola sulla conseguenza della decadenza dei Dg, prevista dalle stesse leggi”, incalzano. I tre sottoscrittori, a detta degli esponenti di Azione, avrebbero dovuto “disporre la taratura del sistema informatico, affinché fosse automatica e a data fissa la prenotazione alla mammografia successiva, nel caso di screening eseguito con esito negativo. Una norma salva-attesa e salva-vita. Ma su questo nessun impegno – concludono – perché all’assessorato alla Promozione della Salute hanno deciso di promuovere la malattia”.

Dall’opposizione insorge anche il consigliere regionale di Forza Italia Napoleone Cera che lamenta un “silenzio assordante del presidente Emiliano che, evidentemente, preferisce assistere al proliferare di malattie anziché adoperarsi per la prevenzione”. Parla anche lui di assurdità, “non solo nel merito, ma anche nella forma: può un dirigente arrogarsi il diritto di sospendere una legge? Può un dirigente – al di là della validità delle ragioni – decidere che in Puglia si mette la parola ‘fine’ alla lotta ai tumori? È chiaro che dietro questo atto – conclude Cera – ci sia una ferma volontà politica di Emiliano e i cittadini devono saperlo, e se non è così ci aspettiamo un immediato dietrofront da parte della Regione”.

COMMENTI

WORDPRESS: 0