La carica dei medici in pensione nel Foggiano, richiamati in corsia e pagati 12mila euro al mese. “Concorsi deserti”

Non si trovano medici e l’Asl di Foggia si rivolge agli esterni (pensionati) per coprire le carenze in diversi reparti. Le parcelle variano da 9 a 12m

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Non si trovano medici e l’Asl di Foggia si rivolge agli esterni (pensionati) per coprire le carenze in diversi reparti. Le parcelle variano da 9 a 12mila euro al mese.Dopo il caso dell’Urologia sollevato a settembre scorso, ora tocca a Ginecologia. Con una delibera del primo febbraio scorso, il direttore generale Antonio Nigri, ha dato il via libera al pagamento di oltre 12mila euro di parcella (novembre 2022) per un medico in servizio negli ospedali di San Severo e Cerignola. Il camice bianco in quiescenza aveva un rapporto di collaborazione per 38 euro settimanali.

L’azienda sanitaria locale aveva fatto i concorsi per rimpinguare gli organici, ma gli idonei non avrebbero accettato l’incarico. Per questo, vista la “necessità di personale medico specializzato in Ginecologia” e approfittando della proroga concessa a rapporti di questo tipo oltre il termine dello stato di emergenza Covid (chiuso a marzo del 2022), si sta optando per i lauti compensi a pensionati. “Abbiamo importanti carenze di organico negli ospedali, per via dei pensionamenti e dei trasferimenti presso altri enti – ha detto il manager al Corriere della Sera -. La determina in questione comprende il corrispettivo delle ore di servizio rese nel mese, anche in reperibilità. Prima di arrivare a ricorrere ai medici in quiescenza sono state chiuse le procedure concorsuali per dirigenti di primo livello: quattro idonei di cui nessuno ha accettato l’incarico. Sono state stipulate apposite convenzioni con Asl Bat, Policlinico di Foggia, Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, con un risultato minimo, vista la carenza di personale delle aziende in questione”.

Sempre all’inizio del mese è stata firmata la convenzione per 6 mesi con altri due ginecologi per tamponare la “gravissima carenza di personale medico, che rende difficoltoso far fronte alle esigenze straordinarie e urgenti derivanti dalla diffusione del COVID-19 e garantire i livelli essenziali di assistenza”. Il 27 dicembre scorso infatti, l’allora commissario straordinario aveva pubblicato un avviso pubblico volto ad acquisire manifestazioni di interesse per il conferimento di incarichi di lavoro autonomo per dirigenti medici in quiescenza”. Si sono presentati in due e sono stati subito contrattualizzati.Il problema è diffuso a livello nazionale e ovviamente riguarda tutte le aziende sanitarie pugliesi, così come sottolineato dall’assessore alla Sanità Rocco Palese che ha parlato di “6-7 anni per risolverlo”. Recentemente anche il Policlinico “Riuniti” di Foggia, con un atto del direttore generale Giuseppe Pasqualone, ha avviato questo percorso. “La struttura complessa aziendale di Neonatologia – oltre a “Nido e STEN” -,opera in condizioni altamente critiche a causa della carenza di personale medico – è riportato nell’atto -, con il grave rischio di non poter garantire il minimo standard per poter assicurare la risposta in termini assistenziali alla pressante richiesta da parte del territorio dell’intera provincia che, essendo di confine con altre regioni, è chiamata ad accoglier le istanze da parte dei territori limitrofi”. Per ora il provvedimento è limitato ad un solo reparto. Ma la sensazione è che a breve, visti gli avvisti deserti, la stessa procedura possa essere utilizzata per coprire altri buchi in organico.

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