Benzinai in sciopero il 25 e il 26. Meloni: ‘Nessuno scarica barile’

Le accise per ora non scendono. Ma il governo è pronto ad intervenire quando ci saranno maggiori incassi dall'Iva. Lo annuncia la premier Gi

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Le accise per ora non scendono.

La mappa del caro-benzina © Ansa

Ma il governo è pronto ad intervenire quando ci saranno maggiori incassi dall’Iva.

Lo annuncia la premier Giorgia Meloni cercando di placare la tensione salita alle stelle dopo le misure decise dall’esecutivo contro i rincari.

Gli interventi non vanno giù ai gestori che scelgono la strada dello scontro aperto: vanno all’attacco contro l'”ondata di fango”, lamentano, gettata sulla categoria e proclamano due giornate di sciopero a fine mese.

Il governo difende le scelte fatte con il decreto sulla trasparenza dei prezzi, ma è costretto a correre ai ripari, convocando per venerdì alle 11:30 un incontro con il settore. Appuntamento su cui si spende in prima persona la stessa premier: “Incontrerò la categoria e dirò loro che non c’è nessuna volontà di fare scaricabarile“, dice intervenendo al Tg1. “Tutti i nostri interventi sono per calmierare l’inflazione“, aggiunge quasi contemporaneamente al Tg5, e sulla benzina assicura: “Quello che che lo Stato incassa in più di Iva verrà utilizzato per abbassare il prezzo”.

Al momento nel decreto non è previsto alcun intervento, scandiscono fonti dell’esecutivo, dopo le parole del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti su un possibile taglio nel caso di aumento dei prezzi. Ma il cdm interviene “aggiustando” una norma che già esiste e consente di ridurre le accise se il prezzo supera almeno il 2% del valore indicato nel Def: in caso di aumento del prezzo del greggio e quindi dell’Iva in un quadrimestre di riferimento, il maggiore introito incassato in termini di imposta dallo Stato potrà essere utilizzato per finanziare riduzioni del prezzo finale alla pompa.

In cdm sono state inoltre approvate alcune modifiche al decreto varato appena due giorni fa sulla trasparenza, garantendo che i buoni benzina saranno esentasse fino a fine anno.

Ora l’osservato speciale del governo sono i prezzi: l’esecutivo “monitorerà attentamente” il livello non solo della benzina, ma anche dei beni di largo consumo, spiega Giorgetti. Solo a valle del monitoraggio si valuteranno ulteriori iniziative. E comunque oggi, puntualizza, i prezzi sono sui livelli di agosto 2022, lontano dai picchi (sopra i 2 euro) toccati quando il governo Draghi decise gli sconti

Nel frattempo si attende ancora di vedere nero su bianco il decreto su cui, secondo quanto si apprende, sarebbero sorti dubbi sull’idea di fissare un tetto per i prezzi applicati nelle autostrade.

Intanto i gestori hanno annunciato uno sciopero per il 25 e 26 gennaio, con presidio sotto Montecitorio. L’obiettivo è “porre fine a questa ‘ondata di fango’ contro una categoria di onesti lavoratori e cercare di ristabilire la verità”, spiegano unitariamente Faib-Confesercenti, Fegica, Figisc-Confcommercio, che accusano il governo di aumentare il prezzo dei carburanti, scaricando “la responsabilità sui gestori”.

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