Povertà al Sud, Capone: «Il report della Svimez ci allarma molto»

 Il report della Svimez presentato oggi «ci allarma molto» perché «contiene situazioni che ovviamente conosciamo, ma con dati che incidono graveme

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 Il report della Svimez presentato oggi «ci allarma molto» perché «contiene situazioni che ovviamente conosciamo, ma con dati che incidono gravemente sulle nuove povertà e sui divari educativi, fino al tasso di occupazione femminile». Lo ha detto la presidente del Consiglio regionale pugliese Loredana Capone aprendo i lavori in Aula.«Il Paese – ha aggiunto – appare sempre più spaccato tra nord e sud: 760.000 nuovi poveri si stimano anche a causa dei rincari sui beni energetici alimentari e di questi 500.000 sono al Sud. Cresce anche il numero di coloro che, pur avendo una fonte di reddito, sono a rischio povertà. Sempre maggiore diffusione di contratti precari. Nel Mezzogiorno il part-time involontario raggiunge il 77,5 per cento rispetto al 54,7 per cento del centro nord e le famiglie con un occupato in povertà in Italia sono 877.000, di cui 280.000 al sud. Insomma, negli ultimi vent’anni il Mezzogiorno ha perso 1.200.000 giovani. Il divario non fa sconti neppure sul fronte del sistema educativo, quindi continua con il tasso di occupazione femminile che nel Mezzogiorno è molto lontano dalla media europea. Se in Italia il gap con l’Europa è di 15 punti nel 2022, nel Mezzogiorno la differenza è di 30 punti». 

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