Foggia sommersa dai rifiuti: cartelli di protesta sui cassonetti

Una città sommersa dai rifiuti ormai da cinque giorni, anche se lentamente in qualche zona è ripresa la raccolta, ma c’è da chiedersi come sia stato p

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Una città sommersa dai rifiuti ormai da cinque giorni, anche se lentamente in qualche zona è ripresa la raccolta, ma c’è da chiedersi come sia stato possibile, ad esempio, lasciare accanto ai rifiuti indifferenziati anche quelli “differenziati”, che vanno conferiti ai consorzi obbligatori, per giorni e giorni con cassonetti per plastica e carta-cartone stracolmi che hanno ostacolato in alcune zone della città anche la circolazione stradale.

La scorsa notte decine di cartelloni sono stati affissi dai cittadini esasperati davanti ai cassonetti per ricordare ad Amiu che i foggiani versano oltre venti milioni di euro l’anno per avere un servizio neanche da «minimo sindacale». Imbarazzante al riguardo il silenzio del Comune che, sia pur commissariato, oltre ad essere comproprietario di Amiu Puglia insieme al Comune di Bari (Foggia detiene il 20%) ha pure un rapporto contrattuale.

Una situazione difficile e che va affrontata in tempi rapidi tanto che l’associazione Wwf ha chiesto l’intervento dell’Esercito ed anche della magistratura per fare luce sulla situazione organizzativa della raccolta rifiuti a Foggia.

Foggia sommersa dai rifiuti: cartelli di protesta sui cassonetti

«Cumuli di rifiuti d’ogni genere dal centro della città fino alla periferia hanno invaso il Comune di Foggia. Non è difficile trovare enormi discariche abusive addirittura in prossimità delle abitazioni o alle spalle dei cassonetti in uno status di sciatteria amministrativa e gestionale della raccolta senza precedenti. Un emergenza quotidiana”che rischia di scatenare anche un emergenza sanitaria in quanto i rifiuti sono maleodoranti, perdono liquidi o subiscono incendi e come conseguenza possono causare infezioni o incrementare la popolazione di ratti, scarafaggi,. per questo motivo il WWF Foggia auspica un celere intervento di rimozione da parte dell’esercito e l’intervento della magistratura per cercare le responsabilità dell’assenza di un servizio costato molti milioni di euro», spiega Maurizio Marrese, presidente del Wwf di Foggia che aggiunge: «Oltre il danno la beffa con i cassonetti stracolmi di rifiuti salta ogni regola ed ogni comportamento virtuoso, compromettendo tutto quello che faticosamente è stato fatto per abituare i cittadini ad attuare tale raccolta differenziata creando una specie di effetto a catena che non fa che peggiorare la situazione del capoluogo. Facciamo notare inoltre, che non si tratta di un evento occasionale ma di una situazione emergenziale che dura probabilmente da anni; un servizio mai stato realmente funzionale nonostante i grandi investimenti economici e le tasse pagate dai cittadini foggiani per godere non solo di una città pulita e vivibile ma che dovrebbe puntare a livelli elevati di recupero del rifiuto con la raccolta differenziata. Basti pensare all’enorme difficoltà dei cittadini nello smaltimento dei rifiuti ingombranti ogni volta che hanno cercato di contattare AMIU».

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