Ema, sì al vaccino Covid già dai 6 mesi di età: sarà raccomandato ai bimbi fragili

Dopo il via libera dell’americana Fda lo scorso giugno è arrivato anche l’ok dell’Ema, l’Agenzia Ue del farmaco, al vaccino formato baby: dai 6 mesi d

Lipu Puglia: “Eolico, arrivano sussidi per nuove speculazioni”
Covid, picco di ricoveri a Casa Sollievo: 22 in una settimana (5 in terapia intensiva).
Comune Manfredonia:rilascio della carta d’identità su prenotazione

Dopo il via libera dell’americana Fda lo scorso giugno è arrivato anche l’ok dell’Ema, l’Agenzia Ue del farmaco, al vaccino formato baby: dai 6 mesi di età ai 4 anni per «Comirnaty» ( il vaccino Biontech-Pfizer) e dai 6 mesi a 5 anni per «Spikevax» (il vaccino di Moderna). I dati valutati dall’Ema dicono che la protezione soprattutto contro le forme gravi e i ricoveri da Covid è sovrapponibile a quelli degli adulti e quindi con una efficacia superiore al 90% e con livelli di sicurezza persino superiori a quelli già rilevati per adulti e adolescenti.

(EPA)

A giorni il via libera in Italia: a chi sarà raccomandato

Toccherà ora all’Agenzia italiana del farmaco autorizzarlo nel nostro Paese, un ok quello dell’Aifa che potrebbe arrivare già nei prossimi giorni e che dovrebbe arrivare assieme a una circolare del ministero della Salute con l’indicazione a raccomandarlo per i bimbi fragili o per i più piccoli che convivono con familiari affetti da patologie gravi (tumori, malattie cardiovascolari o polmonari) o che siano immunodepressi. Tutte condizioni queste che in caso di contagio espongono al pericolo di finire in ospedale, o peggio. Il vaccino formato baby è quello “vecchio” e cioè il mono valente studiato sul ceppo originario di Wuhan. L’Ema ha anche autorizzato nuovo vaccino adattato Spikevax (Moderna) contro le sottovarianti Omicron BA.4 e BA.5 per l’uso in persone già vaccinate di età pari o superiore a 12 anni. Nelle scorse settimane era già stato autorizzato il vaccino adattato Pfizer Biontech contro le stesse sottovarianti.

Gli esperti: «Utile per proteggere i bimbi fragili»

«Si tratta di vedere come utilizzarlo. Quello che è importante è che sia a disposizione – evidenzia Silvio Garattini presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs -, se poi abbiamo bimbi con alti fattori di rischio può essere ragionevole farlo. Non più una campagna di massa, quindi, e non credo che ci sarà. Ma un uso mirato ai più fragili», «Dal mio punto di vista, vale la pena ribadire che questo è un vaccino che riserverei soprattutto ai bambini che appartengono alle categorie a rischio», aggiunge Gian Vincenzo Zuccotti, preside della Facoltà di Medicina dell’Università Statale di Milano e direttore Pediatria e Pronto soccorso pediatrico dell’Asst Fatebenefratelli Sacco-ospedale dei bimbi Vittore Buzzi. «Mi preoccuperei – spiega Zuccotti – di proporre il vaccino anti-Covid ai piccoli che appartengono alle categorie a rischio, non a tutti i bambini in queste fasce d’età. Questi vaccini, infatti, si sono dimostrati importanti ed efficaci per certe categorie perché hanno ridotto la possibilità di sviluppare forme gravi e severe che portavano poi in ospedale o a ricovero in terapia intensiva. Nei bimbi questo tipo di esito fortunatamente non si registra se non in maniera sporadica e prevalentemente in bimbi con fattori di rischio. Quindi torno a dire che è sensato che vada riservato a loro».

COMMENTI

WORDPRESS: 0