Puglia: Caro-bollette, caseificio sotto inchiesta per allaccio abusivo all’Enel: “Sottratta corrente per 500mila euro”

In tempi di caro bollette e di difficoltà economiche che stanno mettendo a rischio diverse attività, c'è chi prova a

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In tempi di caro bollette e di difficoltà economiche che stanno mettendo a rischio diverse attività, c’è chi prova a ottimizzare con scelte alternative ma perseguibili dalla legge: è il caso che riguarda un’azienda del settore caseario con sede nella zona industriale di Andria. Secondo le indagini dell’Enel, finite sotto la lente di ingrandimento dela Polizia, i titolari del caseificio avrebbero alimentato per diversi mesi tutte le attività all’interno dell’azienda – dalla produzione alla catena di distribuzione – allacciandosi in maniera non autorizzata e quindi abusiva alla linea elettrica pubblica.

A insospettire la società che fornisce l’energia elettrica, che ha portato avanti per alcune settimane indagini interne riguardanti gli scatti dei contatori utilizzati dall’azienda, è stata in particolare l’improvvisa diminuzione registrata nei consumi quotidiani rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un crollo dei consumi troppo netto, che ha fatto scattare l’allarme nei software che Enel utilizza per monitorare la fornitura di elettricità. L’allarme ha quindi portato a una serie di controlli, che avrebbero accertato il furto di energia elettrica per una quantità pari a oltre due milioni di chilowatt. Un reato che viene punito dalla legge, in base all’entità del danno registrato, con la reclusione da due a sei anni e con una multa compresa fra i 927 e i 1.500 euro. Oltre a una serie di risarcimenti a carico dell’azienda responsabile della fornitura, che possono arrivare a esborsi per centinaia di migliaia di euro.

Se gli esiti delle indagini dell’Enel saranno confermati dagli approfondimenti avviati dagli investigatori, il danno per la collettività porterà i titolari del caseificio a rispondere dell’accusa di truffa. Al momento ciò che aggrava la posizione dell’azienda è il completo distacco dalla rete elettrica, dato che impone l’uso di generatori per proseguire l’attività oltre a una sanzione che sarebbe vicina ai 500mila euro: una cifra corrispondente al risparmio realizzato nel periodo preso in esame. La posizione dei responsabili sarà oggetto di ulteriore approfondimento per valutare eventuali aggravanti. Una di queste potrebbe essere rappresentata dall’esistenza di un allaccio abusivo o dalla possibile manomissione del contatore: a confermare o smentire queste possibilità sarà l’inchiesta che si aprirà se le verifiche effettuate con il supporto delle forze dell’ordine dovessero essere confermate.

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