VICEPRESIDENZ DEL CONSIGLIO COMUNALE: ANCORA UNA PESSIMA PAGINA DI DEMOCRAZIA

Una pessima pagina di democrazia è stata scritta durante l’ultimo Consiglio comunale, quando una maggioranza arrogante, ignorando e snobbando gli appelli della minoranza, ha dato corso ad un film già scritto, con la nomina di Marco Di Bari, in quota Forza Italia, a Vice Presidente vicario. Come Vice Presidente supplente, nel caso di assenza anche di Di Bari, è stata invece nominata Mariarita Valentino, dei Progressisti DEM.

Nulla contro Di Bari, ma la maggioranza, scegliendo di votare per la seconda volta un proprio componente, ha di fatto annullato il significato di una figura istituzionale (prima ancora che politica) di rappresentanza della pluralità di voci che compongono il Consiglio comunale.

Durante la prima seduta di Consiglio, senza alcuna difficoltà, maggioranza e minoranza si erano accordate in maniera addirittura unanime per far sì che una giovane e (ancora oggi) inesperta Giovanna Titta potesse ricoprire il delicato ruolo di Presidente del Consiglio. Ci si aspettava, come sempre accaduto a Manfredonia e come prassi ormai consolidata in qualsiasi comune d’Italia, che per la vice presidenza si optasse per un componente della minoranza.

Così non è stato, nonostante il mio appello e gli interventi dei vari esponenti della minoranza e persino dell’indipendente Adriano Carbone.

Peccato, perché il ruolo nulla toglie e nulla aggiunge ai nominati, ma a volte anche la forma contribuisce a determinare la sostanza, e scegliere un vicepresidente tra le opposizioni non solo avrebbe costituito una forma di ‘garanzia’, ma anche di rispetto per tutti i Consiglieri, contribuendo a portare avanti uno sforzo di costruttiva collaborazione per il bene della città. Sforzo che, a quanto pare, viene richiesto all’opposizione da una spocchiosa maggioranza solo quando è a favore di telecamere per gettare semplicemente fumo negli occhi.