Paradosso Casa Sollievo, nella top 100 mondiale di Newsweek ma con i conti a rischio: “Tariffe non premiano qualità

Nella sanità italiana c’è qualcosa che non torna. Un Paese spaccato in due, dove i migliori ospedali sono al Nord (con molti medici del Sud) e con le

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Nella sanità italiana c’è qualcosa che non torna. Un Paese spaccato in due, dove i migliori ospedali sono al Nord (con molti medici del Sud) e con le eccellenze del Sud – Casa Sollievo della Sofferenza in primis – in fortissima difficoltà economica. L’ultima classifica del “Newsweek”(importante rivista statunitense con oltre 7 milioni di copie vendute) sui migliori ospedali specialistici del 2023 fa riflettere sul sistema “iniquo”. Tirando le fila, le strutture del centrosud guidano l’offerta anche grazie alla “fuga di cervelli”, con i camici bianchi del sud sempre più attratti dalle migliori opportunità professionali offerte nei noti poli della Lombardia e del Veneto.

Un esempio su tutti è l’Urologia di Padova, diretta dal professor Fabrizio Del Moro. Nell’équipe ci sono Arturo Calpista, primo aiuto, nato a Bari; Giulio Balta di Foggia e Manuela Ingrosso di Taranto. Ventisettesima a livello mondiale e prima in Italia. Una branca che al Policlinico “Riuniti” di Foggia, diretta dal professor Giuseppe Carrieri (presidente nazionale della categoria), fa registrare notevoli risultati nonostante il gap aziendale con le altre realtà del Belpaese. Un discorso a parte merita l’Irccs Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, unico in Puglia a far registrare performance rilevanti, piazzandosi al 29esimo posto in Italia (su 119), seguito dal Policlinico di Bari (35ª posizione), dal “Perrino” di Brindisi (64° posto), dal “San Paolo” di Bari (72° posto) e dal “Vito Fazzi” di Lecce (86esimo). Eppure, dall’ospedale di San Pio da tempo lanciano l’allarme sulla tenuta dei conti, con il progetto del nuovo ospedale ancora fermo al palo.” La classifica riguarda la qualità dell’offerta sanitaria – spiega a l’Immediato il direttore generale Michele Giuliani -, mentre il sistema italiano di rimborso non fa differenza tra bassa, media e alta qualità erogata. Va evidenziata, inoltre, il gap tra l’aumento dei costi degli ultimi due anni insieme alla crescita esponenziale dei costi energetici e le tariffe DRGs ferme ai costi 2013″. Così, per il combinato del peso per le prestazioni Covid e con i costi decuplicati per il caro bollette, l’ospedale privato continua a tremare per la tenuta di un bilancio già fortemente esposto.La graduatoria analizza diversi fattori, basandosi su tre fonti di dati: le risposte al questionario sottoposto a oltre 80mila esperti, il feedback delle esperienza dei pazienti e i “Kpi”, ovvero gli indicatori chiave di performance di prestazione medica dei singoli ospedali. I punteggi degli ospedali sono stati calcolati con la ponderazione delle categorie: peer recommendation (50% nazionale, 5% internazionale), patient experience (15%), medical Kpi (30%). I migliori reparti specialistici si trovano tutti da Roma in su: l’Irccs Ortopedico Rizzoli di Bologna è quinto a livello globale e secondo in Europa; il “Bambin Gesù” di Roma primo in Italia e 12esimo al mondo; per la Gastroenterologia c’è il Policlinico universitario Agostino Gemelli di Roma (8°); il “Besta” di Milano si conferma al top (11° posto e 21° per la Neurochirurgia). In Oncologia spiccano l’Ieo-Istituto europeo di oncologia e l’Istituto nazionale dei Tumori, entrambi a Milano (rispettivamente 12° e 17°), in Endocrinologia il San Raffaele – Gruppo San Donato di Milano (16° posto). Stesso discorso per la qualità complessiva delle strutture. La parte alta è appannaggio della sanità statunitense ( primo il “Mayo Clinic di Rochester, secondo il “Cleveland Clinic” di Cleveland e terzo il “Massachusetts General Hospital”. L’Italia, nella “World’s Best Hospitals 2022”, spunta dalla posizione 37. Sono 16 le strutture nella top 250, ma tutte nel centronord se si esclude Casa Sollievo.

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