Pneumatici abbandonati, da rifiuto a risorsa in Puglia

Quasi 15mila tonnellate di pneumatici usati, recuperati in Puglia nel corso del 2021, alcune delle quali abbandonate nelle campagne o nelle le per

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Pneumatici abbandonati, da rifiuto a risorsa in Puglia

Quasi 15mila tonnellate di pneumatici usati, recuperati in Puglia nel corso del 2021, alcune delle quali abbandonate nelle campagne o nelle le periferie dei nostri comuni che si trasformano, così, in tante discariche a cielo aperto. È questo, purtroppo, il destino più frequente di uno pneumatico che, non avendo più le caratteristiche indispensabili per una prestazione sicura ed efficiente, diventa «fuori uso», ovvero un rifiuto che gli incivili di turno abbandonano dove capita.

Eppure i Pfu (acronimo di Pneumatici fuori uso) possono essere riciclati e a vivere una nuova vita una volta trasformati in gomma riciclata per campi da calcio di ultima generazione, superfici sportive indoor e outdoor, isolanti acustici e anti vibranti per l’edilizia, asfalti modificati “silenziosi” e duraturi, elementi dell’arredo urbano oppure come energia.

In Italia, «Ecopneus» e «EcoTyre», due tra i più grandi consorzi nazionali specializzati nel rintracciamento, la raccolta, il trattamento e la destinazione finale dei pneumatici fuori uso, hanno raccolto sino ad ora quasi 2.309 milioni di tonnellate di pneumatici fuori uso, come il peso di oltre venti super portaerei. Solamente «Ecopneus» (società senza scopo di lucro principale operatore della gestione dei Pfu in Italia per circa il 60% del totale), ha effettuato oltre 700mila missioni di raccolta (9.500 in Puglia) presso circa 25 mila gommisti, stazioni di servizio, officine e siti di demolizione di veicoli registrati su tutto il territorio nazionale e regionale, con un impegno straordinario per il prelievo straordinario dei Pfu abbandonati soprattutto nelle campagne.

«In Puglia così come in tutte le altre regioni italiane – ha spiegato il direttore generale di Ecopneus, Federico Dossena – Ecopneus ha profuso un impegno importante, gestendo in dieci anni di attività oltre 2,2 milioni di tonnellate di Pfu, 130mila tonnellate in più rispetto il proprio target di legge. Siamo orgogliosi di continuare ad alimentare e sostenere un settore d’eccellenza per lo sviluppo dell’economia circolare del Paese che porta benefici concreti alla collettività. Negli anni Ecopneus si è fortemente impegnata per lo sviluppo dei mercati di sbocco della gomma riciclata, un materiale che se inserito in un circuito virtuoso come quello che abbiamo costruito può fare davvero la differenza e contribuire alla sostenibilità di molti settori, dall’edilizia, all’industria, allo sport, alle infrastrutture».

A Massafra, per esempio, non tutti sanno che esiste la prima strada ecosostenibile del Sud Italia, inaugurata nel 2017: Corso Regina Margherita, infatti, è stato asfaltato con bitumi modificati con la gomma riciclata di circa 350 pneumatici fuori uso. Grazie all’impiego del polverino di gomma, l’asfalto raddoppia la resistenza da compressione e l’elasticità rispetto gli asfalti convenzionali, diminuendo sino a 7 decibel la rumorosità del rotolamento sul piano stradale e riducendo sensibilmente anche lo spazio di frenata, per una maggiore sicurezza di tutti gli utenti della strada.

Non solo. Anche a Bari nel 2020, furono inaugurati nell’Istituto Salesiano Ss.mo Redentore e nella Parrocchia di San Sabino due nuovi campi da basket «green» realizzati ciascuno con oltre 2mila kg di gomma riciclata, un materiale versatile e dalle eccezionali prestazioni che consente di ottenere superfici sportive di altissimo livello e ambientalmente sostenibili.

«Durante l’anno appena trascorso abbiamo assistito a un graduale ritorno alla normalità a seguito della pandemia – aggiunge Enrico Ambrogio, presidente di “EcoTyre”, un altro consorzio che in Italia si occupa di pneumatici fuori uso -. Siamo riusciti anche nel 2021 a raggiungere, addirittura superandoli leggermente, non solo i risultati e gli obiettivi previsti originariamente dalla legge, ma anche quelli di extra raccolta richiesti dal Ministero della Transizione ecologica per coprire le inefficienze di una parte della filiera. Un grazie particolare va alla cittadinanza che, attraverso attività di sensibilizzazione, ha compreso l’importanza di una corretta gestione della gomma giunta a fine vita che va lasciata al gommista o all’officina e non abbandonata in natura o nel mare».

«Eco Tyre», tra l’altro, è promotore del progetto «Da Gomma a Gomma» per il riutilizzo dei Pfu in altri prodotti in gomma. Manufatto che, nel prossimo triennio 2022-2024, saranno diffusi in tutta la filiera della gomma.

Un altro concorso-progetto («Per un corretto riciclo dei pneumatici fuori uso), promosso da Legambiente ed Ecopneus, nel 2026 consentì agli studenti l’Istituto comprensivo statale «Perotti-Ruffo» di Cassano delle Murge di avere come premio una nuova palestra, la cui superficie fu realizzata in gomma riciclata dalla lavorazione di 173 Pfu.

Ma, come ci spiegano i tecnici di Ecopneus, le polveri di gomma ricavate dai pneumatici fuori uso possono diventare pannelli fonoassorbenti utilizzati nell’edilizia civile così come negli arredi urbani: cordoli, spartitraffico, rallentatori e delimitatori di corsie sono solo alcuni esempi dell’uso della gomma da Pfu. La capacità di resistere agli urti senza deformarsi è particolarmente apprezzata in questo settore, senza tralasciare le possibilità d’ so come protezione e rivestimento di normali elementi dell’arredo urbano a rischio impatto come la segnaletica verticale, fioriere, rotatorie e aiuole spartitraffico.

«Oltre che puntare sullo smaltimento corretto ed innovativo del pneumatico fuori uso, non dimentichiamo però – conclude il direttore generale di Ecopneus, Federico Dossena – che si può ricorrere alla alla ricostruzione del pneumatico che permette di immettere sul mercato meno pneumatici riutilizzando le gomme usurate in tutta sicurezza e con un risparmio economico per l’acquirente».

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