La sanità travolta dalle diatribe dei politici

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PER LA SUA VALENZA di interesse generale, al di là e al di sopra specialmente delle diatribe politiche, la sanità dovrebbe suscitare una attenzione particolare, toccare le sensibilità di ciascuno, sollecitare la mobilitazione in blocco perché sia assicurata la massima operatività. Invece no, almeno a Manfredonia, dove la sanità, l’ospedale San Camillo De Lellis, è motivo e occasione di rivalità assurde, scontri feroci, accuse indicibili. L’ennesima sceneggiata, l’ultima di una lunga serie, l’ha offerta il sit-in organizzato in Piazza del Popolo, dal gruppo dei consiglieri comunali di minoranza a sostegno del “Comitato sanità politico popolare” costituito dopo che la maggioranza al governo della città aveva respinto la proposta partita dalla minoranza, di formare una commissione rappresentante l’intero consesso e dunque la popolazione sempre più esacerbata dalle inefficienze riconosciute dagli alti funzionari Asl che cercano di mimetizzarle con promesse di interventi.
SAREBBE stato edificante – venne osservato da ambienti esterni alla politica – che quella fosse stata l’occasione per unire tutte le forze politiche espressione del popolo sipontino e avviare un processo unitario di attenzione verso il grave problema della sanità locale. Invece no: la maggioranza Rotice ha ritenuto di rinserrarsi nella torre eburnea nella quale pare si sia trincerata, rifiutando ogni e qualsiasi contatto con l’aborrita minoranza. Che non si è scomposta, ha costituito il Comitato ed è andata avanti nella indagine e pronta per i successivi passi.
LA REAZIONE della maggioranza a questa iniziativa è a dir poco sconvolgente. È parso di tornare nel vortice più cupo e becero della campagna elettorale. «Se non ci fosse da piangere scapperebbe da ridere. La schizofrenica Opposizione, scende in piazza con una pantomima politico-elettorale utile, ancora una volta, solo a prendere in giro una comunità che ha pagato a caro prezzo l’insipienza e l’inadeguatezza del centrosinistra. La super commissione straordinaria d’indagine sulla sanità locale non serve a niente e a nessuno. Le lacrime di coccodrillo non lavano le coscienze». E via dicendo. Rotice racconta come la sua prima uscita ufficiale l’abbia fatta al San Camillo e alla Direzione Asl Foggia «ai quali abbiamo consegnato dossier dettagliati sulle criticità segnalate dal personale medico-sanitario ed utenti» ma aggiunge che le «rassicurazioni ricevute non mi lasciano affatto sereno sul futuro del nostro ospedale». Niente di nuovo dunque sull’orizzonte sanitario locale.
«È IL RISULTATO di quando si va divisi e sparpagliati» annotano i consiglieri della minoranza che chiedono «di conoscere il contenuto dei dossier di cui parla il sindaco Rotice». In effetti non si comprende perché il sindaco Rotice si ostina a tenere tutto riservato per sé tanto che «è ormai frequente il dubbio – avanza la minoranza consiliare – sull’effettivo attivismo di cui parla. A parte le forze politiche, è la gente della strada che ha tutto il diritto di conoscere quel che fa la civica amministrazione» insiste la minoranza consiliare che rilancia «la necessità di elaborare una proposta più completa da presentare a livello provinciale e regionale. Non c’è tempo – stigmatizza – per le polemiche né per le contrapposizioni, ed è per questo che saranno ben accette anche adesioni da parte della Maggioranza. Ora più che mai è importante essere uniti: forze, energie, azioni ed esperienze diverse possono essere messe insieme per costruire la prospettiva futura della sanità sul nostro territorio, arricchendo una proposta operativa che risponda alle esigenze dei cittadini».
Michele Apollonio

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