In Puglia 600 milioni al fotovoltaico sui tetti: occasione per 2000 aziende e stalle

In palio ci sono ben 1,5 miliardi, di cui il 40 per cento, pari a 600 milioni di euro, destinato al Mezzogiorno. Permetteranno alle imprese agrico

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In palio ci sono ben 1,5 miliardi, di cui il 40 per cento, pari a 600 milioni di euro, destinato al Mezzogiorno. Permetteranno alle imprese agricole e dell’agroalimentare di installare impianti fotovoltaici sui tetti dei fabbricati utilizzati per le attività.

Il decreto sul «Parco Agrisolare» previsto dal Pnrr, firmato dal ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, può essere una svolta nel nome della famigerata transizione ecologica. Perché il bando per accedere ai finanziamenti non solo favorisce la produzione di energie rinnovabili, ma prevede anche di non consumare, per fare spazio agli impianti, suolo destinato alle colture e agli allevamenti. E, ancora, i fondi serviranno pure a rimuovere e smaltire l’amianto e a realizzare isolamento termico e sistemi di aerazione a tutto vantaggio del benessere degli animali.

«Si tratta di una occasione importante per le imprese agricole e zootecniche della Puglia, che permetterà loro non solo di abbattere il costo dell’energia delle singole imprese ma anche di riqualificare le strutture», sottolineano i deputati pugliesi del Movimento 5 Stelle Giuseppe L’Abbate e Gianpaolo Cassese, componenti della commissione Agricoltura della Camera. «L’agevolazione massima in Puglia sarà pari al 50 per cento  –  specificano i due parlamentari  –  ma potrà essere maggiorata di 20 punti percentuali per i giovani agricoltori o per gli agricoltori insediati nei cinque anni precedenti; per gli investimenti collettivi, come impianti di magazzinaggio utilizzati da un gruppo di agricoltori o impianti di condizionamento dei prodotti agricoli per la vendita; per gli investimenti in zone soggette a vincoli naturali. Sarà possibile ottenere l’erogazione di un anticipo del 30 per cento della domanda di contributo».

Coldiretti stima che in Puglia sono circa 2.000 le stalle e le imprese agricole potenzialmente interessate alle misure del «Parco Agrisolare». «Un sostegno per le imprese agricole e zootecniche – commenta l’associazione – che possono avvantaggiarsi del contenimento dei costi energetici, ma anche per la Puglia, che può beneficiare di una fonte energetica rinnovabile in una situazione di forti tensioni internazionali che mettono a rischio gli approvvigionamenti».

D’altra parte, il target finale da raggiungere entro giugno 2026 fissato dal Ministero è l’installazione di pannelli fotovoltaici per una potenza complessiva di 375.000 kW, «contribuendo così ad aumentare la sostenibilità, la resilienza, la transizione verde e l’efficienza energetica del comparto».

E Coldiretti Puglia considera «indispensabile il contributo del settore al percorso di transizione energetica della regione, orientato alla sostenibilità ambientale con la produzione di energia green, la tutela del suolo, dell’acqua e dell’aria e del corretto consumo energetico di matrice agricola, quale leva di competitività e nel contempo di presidio e salvaguardia dei territori, in particolare nelle aree più a rischio del Paese».

Anche Confagricoltura saluta favorevolmente la possibilità offerta dalla misura del Pnrr. «Già in passato – ricorda il presidente di Confagricoltura Bari e Bat, Michele Lacenere – abbiamo sperimentato con successo queste forme di sostegno. E oggi, in un momento storico in cui il peso delle fatture per l’energia diventa sempre più oneroso, ci sembrano ancora più importanti per consentire in prospettiva alle aziende di contenere costi altrimenti insostenibili».

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