Ucciso per aver urinato in strada, 10 anni e 6 mesi al killer. Si chiude il processo sulla morte di Felice Fischetti a Monte

Dieci anni e 6 mesi di carcere a Luciano Antonio Rinaldi. Nelle scorse ore i giudici della Cassazione hanno confermato la condanna inflitta all’uomo d

Alba di arresti nel Foggiano, sgominato gruppo imponente di ladri d’auto.
Funerali dei due carabinieri
Paolo Pasqualini ucciso da 3 rottweiler mentre faceva jogging nel parco: aveva 39 anni, si era iscritto da poco a Scienze motorie

Dieci anni e 6 mesi di carcere a Luciano Antonio Rinaldi. Nelle scorse ore i giudici della Cassazione hanno confermato la condanna inflitta all’uomo dalla Corte d’Appello di Bari nell’ambito del processo a suo carico svoltosi con rito abbreviato (sconto di un terzo della pena). Rinaldi, 63 anni, la notte del 16 luglio 2017 a Monte Sant’Angelo uccise con una coltellata all’addome il giovane concittadino Felice Fischetti, 23 anni, dopo averlo sorpreso ad urinare davanti alla sua abitazione nel centro micaelico. Secondo la ricostruzione dei fatti, quella notte Luciano Antonio Rinaldi dopo aver inveito contro Fischetti ed un amico del ragazzo, suo coetaneo, P.G., scese in strada impugnando un coltello con il quale colpì i ragazzi. Una pattuglia dei carabinieri passando di lì casualmente notò Fischetti, ferito all’addome, riverso in una pozza di sangue su una scalinata del centro abitato.

Poco distante, era accasciato l’altro ragazzo sanguinante ad una gamba: fu lui a riferire ai militari che poco prima un uomo li aveva accoltellati. Quando i carabinieri bussarono all’abitazione di Rinaldi, l’uomo affermò senza esitare: “Sono stato io ma sono stato costretto”, consegnando agli inquirenti l’arma del delitto. Felice Fischetti morì tre giorni più tardi presso l’ospedale “Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo dove era stato ricoverato in condizioni gravissime. L’assassino scoprì della morte del ragazzo solo durante l’udienza di convalida del fermo. In quella circostanza ebbe anche un malore.

Oggi non ti chiederò di starmi accanto e aiutarmi a non mollare, sono stanca ancor prima che tutto inizia – scrisse tempo fa Ermelinda Santoro, madre di Felice -. Mi dicono che sono forte, ma in realtà non ho altra scelta. Io non ho mai pianto vicino ai tuoi fratelli, capisco che la tua assenza fa male a loro quanto a me, continuo a ripetergli che nessuno muore se è vivo nel cuore di chi resta, di chiudere gli occhi per sentirti accanto, anche se io lo so che non è così. Mi rimbocco le maniche e continuo a camminare, i giorni passano e sono tutti uguali, per me nulla oramai fa la differenza. La mia cicatrice, oggi doveva essere il segno di una battaglia combattuta ma vinta, però, a che serve vincere se perdendo te ho perso tutto…? Il tempo passa e mi rendo conto che il mio cuore fa fatica, mi manca l’aria per respirare, è difficile continuare a vivere quando dentro ti sento morire. Ma non mi stancherò di ricordarti di me… perché noi quel giorno siamo morti assieme, hai portato con te qualcosa che mi appartiene”.

Già dopo la sentenza di primo grado, la signora commentò con amarezza: “Me lo hanno ucciso per la seconda volta… per la legge italiana la tua vita vale solo 10 anni”, postando una foto di Felice. “Quanto è facile parlare quando non si viene toccati in prima persona – aggiunse commentando sui social network la notizia riportata da l’Immediato -. Mio figlio si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Con questa condanna vi posso solo dire che me lo hanno ucciso una seconda volta”.

ilgiornaledimonte - Omicidio Felice Fischetti, la mamma: “me lo hanno  ucciso la seconda volta”

COMMENTI

WORDPRESS: 0