5 miliardi di euro per rilanciare la provincia di Foggia, ecco i 126 progetti per il Recovery. “Serve una grande alleanza e il supporto della Regione Puglia”

Centoventi progetti per oltre 5 miliardi di euro. La Capitanata prova a sfruttare la grande occasione del Recovery and resilience plan per rilanciare

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Centoventi progetti per oltre 5 miliardi di euro. La Capitanata prova a sfruttare la grande occasione del Recovery and resilience plan per rilanciare un territorio martoriato da disoccupazione (ormai a quota 25%) e criminalità. Il punto di riferimento rimane la programmazione messa giù con il Cis dell’ex premier Giuseppe Conte, che ha già drenato 280 milioni di euro. Nella griglia, oltre al pacchetto (quasi 200 milioni di euro) dell’Università di Foggia e una  lauta programmazione di Confindustria, ci sono molte schede recuperate dai cassetti delle pubbliche amministrazioni. Potrebbe essere questo il principale elemento di criticità per centrare l’obiettivo. Molti altri non sono rientrati nel primo blocco perché hanno trasmesso i progetti oltre la deadline prevista dalla “cabina di regia”.

Sei sono i pilastri nei quali sono stati incastrati gli investimenti ritenuti necessari per il territorio. “Con il Cis abbiamo avuto risorse importanti – ha commentato il presidente della Provincia, Nicola Gatta -, ma non sono sufficienti per ridurre l’enorme gap infrastrutturale della Capitanata. Ora, oltre alle risorse del Next Generation, abbiamo la possibilità di agganciare le risorse europee della programmazione 2021-2026 e tanti altri strumenti che possono portare ulteriore ossigeno al territorio. La priorità resta il lavoro: abbiamo un tasso altissimo di disoccupazione, correlato all’alto tasso di criminalità. Abbiamo redatto un documento aperto ai contributi di tutti, per il quale servirebbe il supporto della Regione”. Il sindaco di Foggia, Franco Landella, ha puntato il dito contro Bari: “Deve dimostrare di essere vicino al territorio, con il commissariamento della zona Asi, per esempio, abbiamo avuto solo una paralisi di 2 anni che mette a rischio 40 milioni di investimenti. Ora è il momento di svoltare anche in Fiera, con il passaggio dalla zootecnia alla cultura”, facendo riferimento all’idea urbanistica immaginata per una parte della città.Al di là dei vecchi progetti ripescati (tra questi l’interporto di Cerignola e Diga Piano dei Limiti), gli impegni maggiori sono stati proposti da Confindustria, UniFg, Asi e Confartigianato. Nel dettaglio (il pdf con tutti i progetti è scaricabile qui) : quasi 1,4 miliardi per il “fotovoltaico flottante” (Confindustria), al quale si aggiunge la Fattoria di Giulia, ovvero quasi 60 milioni per il sistema produttivo agricolo fotovoltaico microclimi per ripopolamento apiario; 174 milioni per l’infrastruttura aeroportuale e ferroviaria “VolaFreccia” (Confindustria); 145 milioni per la trasformazione dell’area ex aeroporto di Borgo Mezzanotte in zona Asi (Asi). Poi c’è il il piano per i nuovi spazi dell’Unifg: Campus universitario ex Fiera di Foggia, 100 milioni; programma per la trasformazione dell’ex Caserma Miale in polo universitario, 24 milioni e la riqualificazione del centro storico per altri 20 milioni. Il Comune di Foggia punta con decisione sul completamento dell’Orbitale con 82 milioni di euro.Ancora, c’è tutto il pacchetto strade ed efficientemento energetico della Provincia di Foggia (diversi miliardi). E la riduzione del digital divide con diversi progetti di Confartigianato. Infine la sanità, con l’E-Health Care dell’Asl di Foggia (10,7 milioni) e l’attivazione di servizi di prossimità sopratutto nell’area dei Monti Dauni. Tanti i progetti “esclusi” dal grande blocco perché pervenuti dopo la scadenza del 28 aprile, in particolare 12 interventi (oltre 2 miliardi di euro) previsti da Casa Sollievo della Sofferenza.

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