2020 ANNO DEL COVID E DELLA COMMISSIONE STRAORDINARIA

PER QUESTO ansimante 2020 manca poco al cambio col nuovo anno che pare si preannunci carico di promesse che dovranno cancellare un anno decisamente mi

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PER QUESTO ansimante 2020 manca poco al cambio col nuovo anno che pare si preannunci carico di promesse che dovranno cancellare un anno decisamente micidiale e fermare l’imperversare del famigerato Covid-19 causa di sventure e di morti. Manfredonia non è scampata a tanta sventura: anche qui, in questa città sulle rive del golfo adriatico, come del resto in quelle del resto d’Italia e oltre, si sono vissuti e ancor si vivono, momenti di grande affanno che hanno gettato la popolazione in una profonda angoscia.
MA NON SOLO il coronavirus, i manfredoniani hanno dovuto fronteggiare un altro virus per altri aspetti non meno micidiale e avvilente di quello clinico. Un virus sorto e sviluppato in loco, frutto della mala politica che ha costretto lo Stato ad intervenire decisamente, come del resto per il Covid, per ristabilire la salute della democrazia incrinata e ripristinare legalità, morale, ordine e trasparenza per rimettere nelle mani dei cittadini i destini della propria città.
A BEN GUARDARE fra i due virus, quello Covid e l’altro Politic, anche se il primo riguarda gli aspetti sanitari e il secondo quelli politici-amministrativi, c’è una certa assonanza comportamentale. Intanto entrambi ricadono pesantemente sulla popolazione che deve fare fronte ad insidie di ordine sanitario da un lato, e dall’altro a quelle di ordine economico e sociale. E se per il primo la cura della furia emergenziale sanitaria sta negli studi degli scienziati, per il secondo la soluzione della profonda crisi politica-amministrativa risiede nell’intelligenza degli stessi cittadini che dovranno, con le scelte che si proporranno al momento della chiamata alle urne elettorali probabilmente nel 2021, determinare la svolta verso il ristabilimento della democrazia piena.
NON VANNO infatti dimenticate, ma tenute ben presente, le ragioni per le quali la città si trova avviluppata nella condizione di comune sciolto per infiltrazioni mafiose e quindi con una intera classe politica dominante espulsa dalle poltrone che occupavano peraltro da alcuni lustri, e mandata a casa con ignominia. Nella pur lunga e non sempre lineare storia politica di Manfredonia, a tanto non si era mai arrivati.
PER MANFREDONIA il 2020 oltre che l’anno del Covid e anche l’anno della Commissione straordinaria insediata per la prima volta a Palazzo San Domenico costituita da tre alti funzionari dello Stato. Il loro mandato è quello di mettere in ordine le finanze comunali dalla Corte dei conti dichiarate in predissesto con un buco “ufficiale” di oltre 15 milioni di euro (ma pare che ne siano di più), e di indagare sulla regolarità degli atti amministrativi sui quali la Corte dei conti aveva riscontrato numerose irregolarità nei bilanci comunali di varie annualità. Lo tsunami del Covid ha complicato il loro lavoro che in ogni caso va avanti nonostante la “tempesta perfetta” nella quale sono incappati, e disorientato ancor più la popolazione.
QUESTO boccheggiante 2020 può essere considerato per Manfredonia come un “tempo sabbatico” nel quale i manfredoniani hanno potuto riflettere, magari approfittando del forzato ritiro in casa per coronavirus, su quello che dovrà essere e si vorrà che sia la città allorquando sarà debellato il Covid e terminata l’assistenza dello Stato.+
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Michele Apollonio

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