In spiaggia fatti più in là, in Puglia linee anti-virus per questa estate al mare

Gli stabilimenti balneari potranno «allargarsi» per un mese, utilizzando - previa autorizzazione del Comune - le aree contigue inutilizzate. La giunta

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Gli stabilimenti balneari potranno «allargarsi» per un mese, utilizzando – previa autorizzazione del Comune – le aree contigue inutilizzate. La giunta regionale lancia una scialuppa di salvataggio ai gestori, in particolare a quelli del Salento, con una delibera che – un po’ come accade con i tavolini di bar e ristoranti – consente di ottenere temporaneamente più spazio per sdraio e ombrelloni. Anche se questo, in alcuni casi significherà ridurre la spiaggia libera.

L’assessore al Demanio, Raffaele Piemontese, garantisce però che non ci saranno conseguenze negative. «La balneazione libera – dice Piemontese – è sempre garantita. Parliamo di aree che possono essere utili, nei 15 giorni centrali di agosto, per evitare che serva la raccomandazione per avere trovare un ombrellone. Vogliamo andare incontro ai turisti. La concessione demaniale marittima degli stabilimenti non viene modificata». I sindacati dei gestori hanno infatti protestato per via delle conseguenze del distanziamento: applicandolo alla lettera il numero degli ombrelloni diminuisce mediamente del 30-40%, non applicandolo si rischiano – come avvenuto – multe e sequestri da parte delle Capitanerie.

E così è intervenuta la Regione. L’area da occupare in più deve essere «retrostante, antistante o laterale a quella già concessa, senza aumento del fronte mare»: scritta così gli stabilimenti che già occupano tutta la profondità della spiaggia in concessione non dovrebbero poter avere nuovi spazi. Tuttavia «per particolari ragioni connesse alla specificità del territorio, è possibile prevedere concessioni contigue, purché vengano comunque assicurati accessi alla battigia con la ricorrenza di almeno 150 metri», insomma anche riducendo la spiaggia libera.

In Puglia (dove le concessioni coprono il 6% della costa balneabile, ovviamente la parte più bella) le ordinanze della Regione impongono che gli ombrelloni stiano ad almeno tre metri l’uno dall’altro e abbiano a disposizione non meno di 10,2 metri quadrati, distanze difficilissime da rispettare soprattutto in alcune spiagge del Salento dove il problema si è già verificato: alcuni gestori si sono «allargati» senza autorizzazione e sono stati sanzionati. Grazie alla delibera regionale potranno ottenere, per ora temporaneamente, le aree inutilizzate. «I turisti – fa notare Fabrizio Santorsola, presidente regionale della Fiba Confesercenti – si sono già abituati positivamente al distanziamento, che permette di stare più comodi. La distanza attuale è quella che dal prossimo anno, nel sistema della classificazione degli stabilimenti, permetterà di avere quattro stelle, mentre tornando alle vecchie distanze le stelle sono tre. Ecco perché è possibile che qualcuno decida di mantenere gli ombrelloni distanziati, anche chiedendo in concessione le aree relitte».

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