Coronavirus in provincia di Foggia: il numero dei contagiati nei comuni

Sono 11 i comuni della provincia di Foggia in cui è stata osservata un'incidenza superiore a quella di riferimento provinciale del rischio di infe

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Sono 11 i comuni della provincia di Foggia in cui è stata osservata un’incidenza superiore a quella di riferimento provinciale del rischio di infezione da Covid19 alla data del 22 aprile. Si tratta, in ordine decrescente, di Bovino, San Giovanni Rotondo, Torremaggiore, Faeto, San Marco in Lamis, Rignano Garganico, Troia, Monte Sant’Angelo, Zapponeta, San Nicandro Garganico e San Paolo di Civitate.

Emerge dall’ultimo report provinciale redatto dalla Struttura Complessa di Igiene universitaria del Policlinico Riuniti (che ha sede nel presidio D’Avanzo), quindi targato Università di Foggia, e a cura delle Direzioni strategiche, dei Laboratori Sars-CoV-2 e degli Operatori delle Aziende ed Enti del Servizio Sanitario provinciali, in possesso dei dati elaborati. Il rapporto è datato 24 aprile ed è stato pubblicato giovedì su EpiCentro, il sito dell’Istituto Superiore di Sanità per gli operatori sanitari dedicato all’epidemiologia. I dati sono aggiornati alle 18 del 22 aprile. All’epoca, il totale dei positivi Covid in provincia di Foggia era di 933 casi e alla data del 1° maggio sono arrivati a 1050.

È il secondo report delle indagini epidemiologiche condotte nella Provincia di Foggia sulla pandemia Covid19 (il primo era datato 5 aprile), e questa volta dedica un focus specifico al rischio geografico di infezione.

RSI, COS’È – È stato analizzato il Rapporto Standardizzato di Incidenza (Rsi) dei casi confermati per comune di residenza/domicilio. L’indicatore, spiegato in forma intelligibile anche per chi non mastica statistica dagli stessi estensori dell’indagine, “informa ‘di quanto’ ci si infetta di più o di meno rispetto alla popolazione di riferimento”. Il calcolo, curato da Paolo Trerotoli e Nicola Bartolomeo, professori di Statistica medica dell’Università di Bari, è considerato particolarmente importante quando si analizzano fenomeni sanitari in piccole comunità.

In premessa, si evidenzia che dai primi di marzo, terza settimana dell’epidemia, “il rischio di infezione, che si è finora mantenuto più elevato di quello regionale, ha mostrato una progressiva riduzione fino alla settimana 15, con una risalita nella 16”. E in 11 dei 61 comuni è stata registrata un’incidenza superiore rispetto a quella provinciale.

Assieme al dato cristallizzato al 22 aprile dei casi confermati di Covid19 in relazione alla popolazione residente, è indicata la percentuale dei pazienti ricoverati in Residenze sanitarie assistenziali, degli operatori delle Rsa, di operatori sanitari, pazienti con infezione correlata all’ospedalizzazione e, infine, casi con infezione acquisita in comunità.

LE PERCENTUALI – Faeto è il comune più piccolo degli 11 menzionati e presenta tre casi su 621 abitanti. A Bovino, il comune con il valore percentuale Rsi più alto (851,5%), dei 47 casi accertati al 22 aprile, il 58% sono pazienti di Rsa e il 21% operatori delle Rsa. Nella distribuzione dei casi degli altri comuni indagati, la percentuale più alta non riguarda gli ospiti o gli operatori socio sanitari delle Rsa, ma positivi con infezione acquisita in comunità, a parte l’eccezione di San Giovanni Rotondo: su 149 casi accertati al 22 aprile, il 60% è personale sanitario. Venendo ai contagi in comunità, a Monte incidono per il 52% sui 31 casi e il 39% sono operatori ospedalieri; a Rignano, rappresentano l’88% su 8 casi registrati il 22 aprile; a San Marco in Lamis i casi con infezione acquisita in comunità erano il 58% sui 55 casi contati al 22 aprile, mentre il 22% è rappresentato dagli operatori sanitari. Di 33 casi a San Nicandro Garganico, la quota di positivizzati in comunità è pari al 79% e dell’80% a San Paolo diCivitate, quando i casi erano 10 (gli altri equamente divisi tra pazienti delle Rsa e operatori sanitari). A Torremaggiore la C di comunità è al 56% su 90 casi. A Troia, su 25 casi, il 44% è contagio di comunità e il 36% sono gli ospiti della Rsa. A Zapponeta, infine, dei 7 casi registrati alla data di aggiornamento del report, il 71% è rappresentato da casi con infezione acquisita in comunità e il 29% da pazienti con infezione correlata all’ospedalizzazione.

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Fonte Foggia Today

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