Energas, incontro a Manfredonia tra vescovo Moscone e diverse associazioni compatte sul no

Continua a Manfredonia la mobilitazione contro Energas, l’impresa campana di Dino Menale che vuole installare un mega deposito costiero di gpl nel Gol

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Continua a Manfredonia la mobilitazione contro Energas, l’impresa campana di Dino Menale che vuole installare un mega deposito costiero di gpl nel Golfo. Preoccupate dopo il favore per l’insediamento industriale dichiarato dal presidente di Confindustria Foggia Gianni Rotice e il numero uno dell’Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico meridionale, Ugo Patroni Griffi, numerose associazioni oggi pomeriggio hanno incontrato il vescovo Franco Moscone.

Il Caons replica alla CISL di Capitanata, che a l’Attacco ha affermato giorni fa “siamo disponibili all’apertura di un tavolo con i soggetti interessati”. “Abbiamo l’impressione che per la CISL ‘’i soggetti interessati’’ siano esclusivamente quelli dell’Energas e non la città di Manfredonia e noi del Caons che da anni stiamo lottando, ben consapevoli della gravità che un impianto a rischio di incidente rilevante possa arrecare al nostro territorio”, afferma il Caons, che ricorda pure come “qualche anno fa la segretaria regionale della CISL Campania abbia condotto, per motivi ambientali e di sicurezza, una strenua battaglia contro il deposito di GPL dell’Energas sito in Napoli est, 10 volte più piccolo di quello che si vuole installare a Manfredonia”.

In campo contro Energas anche le associazioni Manfredonia in Movimento e Movimento Verde, per le quali “la vera cortina di disinformazione è l’usare il porto fatiscente Alti Fondali come una pietra filosofale per l’imprenditoria”. “Tuttavia”, continuano, “Energas necessita del porto in esclusiva, lo attestano i documenti. Quindi Manfredonia Vetro e il traffico merci non potranno più essere presenti. Figurarsi i flussi turistici. Facciamo tutti il tifo per la ripresa di questo territorio, gentili Rotice e Patroni Griffi, ma con la sostenibilità che non appartiene all’industria fossile. Siamo sicuri che la certificazione di qualità dei prodotti del Gargano non subirà un declassamento commerciale nelle vendite una volta impiantato il megadeposito? Nessuno sogna di comprare cibo dalle zone in cui circolano petrolio e sui derivati”, affermano.

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