Regionali 2020: è già corsa per le candidature

I database delle comunali del 26 maggio sono ancora roventi. E mentre fervono le trattative per i ballottaggi domenica prossima, i partiti iniziano a

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I database delle comunali del 26 maggio sono ancora roventi. E mentre fervono le trattative per i ballottaggi domenica prossima, i partiti iniziano a predisporre la griglia di partenza per le regionali del 2020, che saranno una contesa tra (almeno) tre poli – centrodestra, centrosinistra e M5S – ma soprattutto una corrida interna ai partiti stessi.
Forza Italia, come annunciato dai coordinatori Mauro D’Attis e Dario Damiani, oltre agli uscenti Domenico Damascelli, Nino Marmo, Francesca Franzoso e Giandiego Gatta, si prepara ad aprile le liste agli amministratori che abbiano consolidati consensi. Tra gli outsider non ci sarà il sindaco di Locorotondo, Tommaso Scatigna, mentre potrebbe correre per il consiglio regionale la salentina Mena D’Antini, forte dei consensi raccolti alle Europee.

Nel centrodestra Fratelli d’Italia va verso liste comune con i fittiani di Direzione Italia: i meloniani, oltre all’uscente Erio Congedo, hanno tra le new entry nella Bat il consigliere comunale tranese Raimondo Lima ma potrebbe essere della partita anche Stella Mele, reduce da una prova convincente alle Europee (oltre 16mila le preferenze raccolte). A Bari non si esclude una candidatura di Filippo Melchiorre, bandiera della destra nel capoluogo. I fittiani? In pole ci sono gli uscenti Ignazio Zullo, Francesco Ventola, Luigi Manca, Giannicola De Leonardis, Renato Perrini.
Nel centrodestra potrebbe consolidarsi il progetto civico di Azzurro Popolare, che ha al momento l’adesione di Aldo Aloisi (tornato n consiglio regionale dopo l’elezione a Bruxelles di Andrea Caroppo) e Lucio Tarquinio nel Foggiano.
Nella Lega in tanti, visto il vento in poppa dei sondaggi, cercano una candidatura: al momento a Bari c’è Davide Bellomo, mentre nel Salento la lista sarà molto competitiva con una sfida a colpi di preferenze tra l’area di Andrea Caroppo e quella che si riconosce nel senatore Roberto Marti.

Nel Pd, oltre agli uscenti – a partire dal presidente del Consiglio regionale Mario Loizzo – si profilano le candidature dei Bari Michelangelo Cavone (sostenuto tra gli altri da Marco Lacarra) e dell’ex vicepresidente dell’assemblea nazionale Domenico De Santis. Potrebbe andare in lista anche Domenico Vitto, sindaco di Polignano. Nella Bat ci sarà il renziano doc Fabrizio Ferrante contendere il terreno agli uscenti Filippo Caracciolo e Ruggero Mennea.
Nell’area di sinistra, linea Mdp, ci sarà l’assessore Mino Borraccino nel Tarantino, mentre nel Salento è in corsa Ernesto Abaterusso. Nel mondo civico del centrosinistra ci sarà la lista di Gianni Stea e Massimo Cassano, Puglia popolare (l’assessore all’Ambiente si ricandiderà nel Barese), mentre Italia in Comune ha più di un sindaco interessato alla corsa per la Regione (ma per candidarsi dovrà presentare le dimissioni). Tra i papabili c’è Michele Abbaticchio, sindaco di Bitonto, e vicesegretario nazionale del movimento progressista guidato da Federico Pizzarotti. Sarà in lizza anche Francesco Crudele, sindaco di Capurso, Rosario Cusmai, tra i più votati a Foggia (già braccio destro di Leo Di Gioia), Alfredo Longo (sindaco di Maruggio) e il vicepresidente della giunta Tonino Nunziante. Nel centrosinistra ci sarà anche il cartello elettorale “Senso civico”, promossa da Alfonso Pisicchio di Iniziativa democratica. Sud in testa, dopo l’exploit di Anita Maurodinoia a Bari (6mila preferenze) potrebbe presentare una lista regionale, con la consigliera capolista nel Barese. Nella sinistra radicale si attende l’esito della riunione romana del cartello elettorale de La sinistra, reduce dal mancato raggiungimento del quorum alle Europee.
Il M5S, infine, per le candidature dovrà attendere il regolamento della piattaforma Rousseau, ma i consiglieri uscenti con ogni probabilità cercheranno una conferma.

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