Stangata a criminalità nel Foggiano, colpiti uomini dei clan Moretti e Romito.

Lotta serrata alla criminalità di Capitanata. La Questura di Foggia ha notificato la misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale con Obbligo di

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Lotta serrata alla criminalità di Capitanata. La Questura di Foggia ha notificato la misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale con Obbligo di Soggiorno, per periodi diversi fra 1 e 5 anni, ad “otto pericolosi pregiudicati appartenenti alla criminalità comune ed organizzata locali”. Tali misure sono state richieste al Tribunale di Bari, in base alla nuova normativa cosiddetta “Codice Antimafia”, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011 n.159, come modificato dalla Legge 17 ottobre del 2017 n. 161.

Per 5 di loro, la richiesta è stata effettuata dal questore di Foggia, per 3 di essi, invece, dal procuratore della Repubblica di Foggia. Infatti, gli organi competenti a richiedere tale misura di prevenzione personale al Tribunale di Bari, sono sia il questore che il procuratore che, così come ormai accade sistematicamente in questa provincia, hanno lavorato in pieno coordinamento su tale materia, ritenuta dagli stessi di particolare efficacia per comprimere le azioni di pericolosi soggetti, in fase preventiva.

Tra le persone sottoposte a tale misura spicca il 31enne Alessandro Moretti di Foggia, soggetto gravitante nell’ambito della criminalità organizzata, nello specifico nel clan facente capo al gruppo Moretti, con precedenti per traffico di droga, furto aggravato, evasione, detenzione di armi e rapina aggravata. A lui inflitti 4 anni.

C’è poi Antonio Quitadamo detto “baffino”, 43enne di Mattinata, tuttora in carcere, “primula rossa” del clan Romito (area garganica Mattinata-Vieste-Manfredonia), con precedenti per detenzione illegale di armi, rapina, tentato omicidio, lesioni e sequestro di persona, estorsioni e stupefacenti. Per lui gli anni sono 3.

Questi tutti gli altri (polizia ha fornito solo le iniziali, ndr): D.P.M., classe 1987, di Orta Nova, anni 1; S.V. classe 1987, di Cerignola, anni 2; L.A., di Orta Nova, classe 1986, anni 3; G.F., di Manfredonia, classe 1987, anni 2; D.S.A di Foggia, classe 1983, anni 1 e mesi 6; D.E.N. di San Severo, classe 1977, anni 1.

Con tali misure la Polizia di Stato, nello specifico, appartenenti della Divisione Anticrimine e dell’Ufficio Misure di Prevenzione della Questura, e la Procura della Repubblica di Foggia hanno imposto ad 8 pericolosi pregiudicati, significative restrizioni della libertà personale, attraverso pesanti misure limitative, compreso l’obbligo di soggiorno nel comune di residenza e l’obbligo di stare a casa nelle ore serali e notturne.

La Sorveglianza Speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, si applica ai soggetti che vengono ritenuti pericolosi per la sicurezza e per la pubblica moralità ed, in particolare, a quei soggetti che, sulla base di elementi di fatto: debbano ritenersi abitualmente dediti a traffici delittuosi; si sospetta vivano abitualmente, per la condotta ed il tenore di vita, anche in parte, con i proventi di attività delittuose; siano sospettati di essere dediti alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo l’integrità fisica o morale dei minorenni, la sanità, la sicurezza o la tranquillità pubblica.

Queste misure rappresentano un altro importante passo in avanti nell’opera di ripristino della legalità nella provincia di Foggia e di restituzione del suo territorio alla collettività, sottoponendo soggetti pericolosi a specifiche forme di controllo e pesanti restrizioni di movimento che, ove violate, comportano l’arresto immediato e la conduzione in carcere.

Il ricorso alle misure di prevenzione rappresenta, inoltre, un’altra delle modalità con cui la “Squadra Stato” sta caratterizzando la sua azione sul territorio, in piena sinergia e coordinamento fra coloro che la compongono, contro ogni forma di illegalità e criminalità comune ed organizzata.

Peraltro, nei mesi scorsi, la Questura di Foggia ha potenziato la struttura operativa dell’Ufficio Misure Prevenzione Personali e Patrimoniali, ritenendo il ricorso a tali misure di formidabile efficacia nel contrasto della criminalità comune ed organizzata locali. Ciò ha determinato una immediata elevazione del numero delle sorveglianze speciali a carico di pregiudicati appartenenti e non alla C.O. come desumibile dai dati in calce al presente comunicato.

Il ricorso alle misure di prevenzione personali e patrimoniali costituisce anche, peraltro, fondamentale strumento adottato nell’ambito del “progetto Mattinata”,strategia elaborata alla luce dell’evoluzione relativa a Mattinata (comune sciolto per mafia, ndr), ritenuto centro nevralgico, per la sua posizione centrale fra Manfredonia, Monte Sant’Angelo e Vieste, finalizzata al completo risanamento di quel territorio sia sotto il profilo amministrativo che giudiziario e di prevenzione: ciò in stretta sinergia con Prefettura, Procura della Repubblica, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza.

Misure di prevenzione patrimoniali eseguite 

Inflitte, infine, alcune confische a carico di noti pregiudicati come Salvatore Di Summa, 49enne boss di Poggio Imperiale, valore stimato circa 400mila euro. Confisca a carico di Matteo Notarangelo, 63enne sanseverese, valore stimato circa un milione di euro. Sequestro anticipato a carico di Angelo Bruno, classe ’68, nato a Foggia, valore stimato circa 550mila euro.

Sono in corso di valutazione presso il Tribunale di Bari, ben 5 misure di prevenzione patrimoniali richieste dal Questore di Foggia, per un valore di circa 6 milioni di euro.

 
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