Un insetto per tutelare i castagneti del Gargano: “Parassiti ridotti del 70%”

La riduzione con punte del 70% della presenza del Cinipide galligeno del castagno, temibile parassita dell’importante essenza forestale del Gargano, c

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La riduzione con punte del 70% della presenza del Cinipide galligeno del castagno, temibile parassita dell’importante essenza forestale del Gargano, conferma la validità e l’efficacia degli interventi di lotta biologica realizzati per il quarto anno consecutivo dal Consorzio di Bonifica Montana del Gargano in collaborazione con il Sevizio Fitosanitario della Regione Puglia.

Nei giorni scorsi, in particolare, i tecnici del Settore Forestale del Consorzio hanno provveduto alla diffusione di ulteriori 1.500 esemplari di Torymus sinensis Kamijo, l’insetto antagonista naturale del parassita, in ben dieci località diverse degli agri dei Comuni di Cagnano Varano, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis e Vico del Gargano

 “La sensibile riduzione dei danni nei castagneti autoctoni del Gargano – ha dichiarato il presidente del Consorzio di Bonifica Montana del Gargano,Eligio Giovan Battista Terrenzio– conferma la valenza di un’attività, nell’ultimo triennio completamente autofinanziata, che coniuga  e porta a sintesi la difesa di un comparto di significativa importanza per l’economia delle aree interne, con la diffusione di buone pratiche agronomiche in aree di importanza strategica per la tutela della biodiversità”

“Nel contempo – ha concluso il Presidente Terrenzio – prosegue l’azione di divulgazione tra i tecnici e gli operatori agroforestali interessati, poiché solo con un’informazione capillare e diffusa è possibile supportare il contrasto ad una fitopatologia che necessita di interventi mirati e tempestivi”.

Considerato a livello mondiale l’insetto più nocivo per il Castagno per la sua capacità di portare a un veloce deperimento le piante attaccate – dove i germogli colpiti dal parassita evidenziano mancato o ridotto sviluppo evolvendosi in escrescenze anomale o galle – il Cinipide o Vespa del castagno è originario del continente asiatico, ma la sua presenza in Europa fu segnalata per la prima volta nel 2002 in Piemonte, da dove negli anni successivi si è velocemente diffuso in tutta Italia.
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