c’è la fila per passare con Salvini, Gatta?

Neppure più si contano le cene lagunari in quel di Lesina nel Bosco Isola nella villa dell’amico fraterno del Ministro e Capitano Matteo Salvini, Mass

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Neppure più si contano le cene lagunari in quel di Lesina nel Bosco Isola nella villa dell’amico fraterno del Ministro e Capitano Matteo Salvini, Massimo Casanova del Papete, organizzate dal segretario generale dell’Ente Fiera Raimondo Ursitti  nel ruolo di anfitrione luculliano. Salvini ormai non ha più la libertà di un tempo, ma a Lesina aleggia comunque la sua aura. E si cena ugualmente a sbafo. Salicornia, mozzarelle, pescato crudo al ghiaccio, molluschi, bistecche, ortaggi, pomodorini, cacciagione. Il territorio offre moltissimo, si sa. Frotte di politici si sono messi in coda al Bosco Isola per tentare un approccio con Casanova ed entrare nella Lega. Da Gaetano Matarante a Bruno Longo.

L’ultimo avvistato ieri, secondo rumors baresi, sarebbe stato addirittura l’assessore regionale Leo Di Gioia. Col presidente Michele Emiliano informato dei fatti. L’ingresso del sindaco di Apricena Antonio Potenza, da sempre sostenuto dall’imprenditore Matteo Bianchi grande amico del civismo pugliese, fa da apripista per tutti coloro che provenendo da destra si sentono ora “intrappolati” nel governo di centrosinistra, col Pd in caduta libera. Come riassicurarsi l’elezione e la sopravvivenza politica? Lo stesso Pippo Liscio, primo dei non eletti nella lista Emiliano Sindaco di Puglia, aveva chiesto di poter entrare nella Lega, ma i cerignolani hanno posto il loro veto con Salvini. Veto allargato anche nei confronti di Antonio Giannatempo.

Alcuni leghisti sono scettici. “Non mi risulta che Leo possa entrare nella Lega, devono passare tutti da Caroppo e mi sembrerebbe davvero strano il contrario. Salvini non si prende Giandiego Gatta e accetta Leo Di Gioia? Nel modo più assoluto, Leo può solo ricandidarsi con Emiliano. Quello tra Ursitti e Salvini è un rapporto di amicizia, non è un rapporto politico. Tutti vogliono entrare nella Lega, facciamo prima a dire chi non vuole entrare. Salvini ha mantenuto la parola con Rossano Sasso e Tateo, che presero 100 e 50 voti  di preferenza a Bari e oggi sono deputati. Avevano i voti? Assolutamente no, è il simbolo della Lega che li ha trainati.  Salvini non ha bisogno di collettori di voti, Salvini ha gli elettori”, spiega una gola profonda con pettorina verde.

Proprio sull’appeal del leader leghista, che come il M5S non ha bisogno di grandi nomi sul territorio per sfondare, perché bastano i temi e la carica trascinatrice, ha espresso delle valutazioni l’ideologo pugliese della Lega, Fabrizio Tatarella, che ha partecipato all’ultima cena-summit di Salvini a Brindisi.

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