Gatta investito per le elezioni Politiche

22 novembre 2017. All’assemblea provinciale di Forza Italia il coordinatore Luigi Vitali ha dato un annuncio solenne, come raramente capita in procin

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22 novembre 2017. All’assemblea provinciale di Forza Italia il coordinatore Luigi Vitali ha dato un annuncio solenne, come raramente capita in procinto delle elezioni politiche: “Giandiego Gatta candidato capolista nel proporzionale”. L’indicazione viene dalla Capitanata, le scelte dovranno passare al vaglio di Berlusconi, si sono espressi favorevolmente il sindaco Franco Landella, il responsabile giovanile Vincenzo Riontino e altri dirigenti. Resta deluso, al momento, il presidente del consiglio comunale Miranda che pure ci pensava, o ancora ci sta pensando. Nominato vice responsabile dei “difensori del voto” da Berlusconi, quarto degli eletti a Foggia alle ultime regionali (designazione ricevuta direttamente dal presidente), volto televisivo in alcune trasmissioni per il partito, è chiaro che non sia rimasto particolarmente esaltato da questa ipoteca sul capolista in una pubblica assemblea.

Nel 2010 e nel 2015 il più votato di Fi

La comunicazione è stata accolta con un applauso, il manfredoniano Gatta, vicepresidente del consiglio regionale, ha ringraziato: “Non mi piace parlare di me- dice a Stato Quotidiano– mi lusinga questa scelta, se hanno ritenuto di spendere il mio nome per curriculum, per affidabilità, risultati non può che farmi piacere. Io sono pronto, per me che sto in politica sempre e non faccio solo campagna elettorale sotto elezioni non c’è che da dire ‘presente’ se il partito chiama”. Non è detto che la sua collocazione in lista possa essere spesa solo nel listino, potrebbe anche avere un posto nel collegio uninominale dopo essere stato il più votato di Fi in Capitanata nel 2010 e il più votato in Puglia nel 2015. Nel caso venisse eletto, scatterebbe in consiglio regionale Michaela Didonna che mancò per poco il podio nel 2015 con una scia di polemiche su come, evidentemente, la configurazione degli equilibri nel partito potesse cambiare. Cioè Gatta aveva vinto su Landella, il partito di Foggia avrebbe in qualche modo dovuto fare i conti con la nuova leadership politica (quella degli eletti, non del coordinatore provinciale) e seguirne i suoi indirizzi. Non è successo, in questi due anni il consigliere regionale si è occupato delle politiche in via Capruzzi, della Capitanata nel suo complesso, dei fatti di cronaca che l’hanno caratterizzata ma non si è mai vista un’ingerenza nell’amministrazione al Comune di Foggia.

“I fittiani con le loro liste per una migliore competizione”

Dunque il supporto del sindaco a Gatta non deriva solo dal fatto che Fi al consiglio regionale non perderebbe nulla, ne subentrerebbe un altro, anzi, un’altra, che è sua cognata. Ma anche dal fair play nei rapporti mantenuti in questi mesi. Un’altra richiesta arrivata dal territorio è di non vedersi catapultare in Puglia candidati esterni, i “papi stranieri” li definisce Gatta. Il partito di Silvio Berlusconi ha perso però in questi due anni i suoi rappresentanti in Parlamento, resta lui il referente istituzionale più alto. E’ passato con Fitto Lucio Tarquinio, senatore, le ultime elezioni regionali sono state una corsa a dividersi con il risultato che si sa. Lecce non è più governata da un sindaco fittiano, alle comunali ci sono state buone performance in ordine sparso. La scelta di non includere ‘Direzione Italia’ nelle liste azzurre proporzionali, in ogni caso, nota comunicata nella scorsa assemblea di sabato, non è letta come un’esclusione: “Nel listino i fittiani devono avere i loro candidati, questo per aumentare il numero di voti verso Fi in una sana competizione”. Se c’è l’identikit del migliore candidato espresso da Vitali, non si hanno ancora indicazioni sul collegio in cui questa investitura sarà messa in pratica. “Che alle politiche scendiamo insieme è uno splendido segnale – dice Gatta- mettendo da parte egoismi e personalismi. Dal 2005 la Puglia è in mano al centrosinistra, dopo che vinceremo alla Camera e al Senato spero che nel 2020 possa ritornare al centrodestra”.

(A cura di Paola Lucino, Foggia 22 novembre 2017)

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