Doping in palestre foggiane: pasticche per cani e omertà, il mondo oscuro “dove circola di tutto”

Circa 20 atleti ascoltati – tutti omertosi –, oltre 1500 confezioni di farmaci dopanti di provenienza illecita sequestrate e 4 arrestati. Sono questi

Regione Puglia, liste d’attesa per le prestazioni sanitarie: sì agli esami di sera e nei giorni festivi
Le mense scolastiche non funzionano, i Nas ne bocciano una su tre: cibo scadente e carenze igieniche
L’ACQUA CONTESA DEL LAGO SALSO

Circa 20 atleti ascoltati – tutti omertosi –, oltre 1500 confezioni di farmaci dopanti di provenienza illecita sequestrate e 4 arrestati. Sono questi i numeri dell’operazione “Spartacus”, messa a segno all’alba di oggi da Guardia di Finanza e squadra mobile di Foggia. Quattro persone finite in manette dopo la morte del giovane body builder foggiano, Gianni Racano, deceduto a pochi mesi da una gara. Nell’ambito di un’attività coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia, le forze dell’ordine hanno eseguito la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di Maurizio Caricchia, nato a Foggia nel ’69, Domenico Bruno, nato a Foggia nel ’88, Jonata Rinaldi, nato a Manfredonia nel ’91 e Gianfranco Abazia, nato a Foggia nel ’70.

L’attività d’indagine ha preso impulso dalla denuncia sporta dal padre di Racano, deceduto dopo essere stato trasportato, in gravissime condizioni di salute, in ospedale a Foggia e, successivamente, al San Paolo di Bari dove smise di respirare il 17 aprile 2016. Gli investigatori hanno scoperchiato un giro impressionante di sostanze dopanti favorito da allenatori spesso non autorizzati e dalla scarsa informazione – e cultura – di alcuni atleti, pronti a tutto pur di avere un fisico perfetto.

L’attività info-investigativa partì nei confronti del preparatore atletico di Racano e di altri soggetti che gravitano nel mondo dei bodybuilder. Attività d’indagine corroborate da attività tecniche di intercettazione telefonica ed ambientale. Grazie alle attività tipiche e atipiche d’indagine, quali pedinamenti, osservazioni e perquisizioni, sono stati individuati alcuni luoghi in cui gli indagati occultavano i farmaci dopanti che commercializzavano.

Il 4 maggio 2016 venne scovato un immobile in via Polare, in uso a Claudio Imperio, dove, a seguito di perquisizione locale, furono rinvenuti numerosi farmaci di natura dopante e si constatò l’utilizzo e la somministrazione degli stessi in quel luogo. Pertanto, Imperio venne arrestato. Il 10 giugno successivo, grazie alle risultanze di alcuni servizi di osservazione e pedinamento nei confronti di Caricchia furono individuate due palestre a Cassano allo Ionio (CS) dove presumibilmente l’uomo si andava a rifornire di farmaci dopanti.

All’interno delle palestre, di proprietà di Vincenzo Dattoli, a seguito di perquisizione, vennero sequestrati numerosi farmaci dopanti e Dattoli fu arrestato. Dall’attività di osservazione e pedinamento di Caricchia è poi emerso che l’uomo, in più occasioni, si recava presso un garage in via Ruggiero Grieco, a Foggia, di proprietà del fratello Michele. Pertanto, il 9 giugno 2016 nelle more della perquisizione eseguita presso il bar e l’abitazione di Caricchia, l’atto di p.g. si estese anche al garage in questione. Nella circostanza, ben occultati in alcuni cartoni, furono rinvenuti numerosi farmaci di natura dopante risultati essere nella disponibilità proprio di Caricchia.

Analoga situazione si presentò per quanto riguarda l’indagato Bruno. Infatti, a seguito rispettivamente a Foggia e Manfredonia), presso le rispettive abitazioni ed alcune palestre, hanno infine consentito il rinvenimento di vari farmaci destinati alla commercializzazione. Durante l’indagine si è proceduto al sequestro di oltre 1.500 confezioni di farmaci dopanti (del valore di migliaia di euro) di provenienza illecita.

“Stimolatori per cani ingeriti dagli atleti”

“Un mondo particolare dove circola di tutto”, ha detto stamattina in conferenza stampa il pm Antonio Laronga affiancato dalla collega Maria Giuseppina Gravina. “Siamo davanti a un vero e proprio allarme sociale visto l’uso di sostanze molto pericolose, di fabbricazione cinese e indiana”. Tra queste persino lo “Stargate”, stimolatore ormonale per cani che gli atleti ingerivano per aumentare la massa muscolare. Gli stessi atleti erano tramite tra fornitori e assuntori e chiudevano personalmente accordi clandestini, soprattutto in prossimità delle gare.

false

COMMENTI

WORDPRESS: 0