Pentacamorra, la Società Foggiana tra le 5 giovani mafie più pericolose

A Ballarò la piazza dello spaccio è in mano ai nigeriani: uno dei mercati simbolo di Cosa Nostra è caduto in mano ai Cultisti, esperti di riti voodoo.

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A Ballarò la piazza dello spaccio è in mano ai nigeriani: uno dei mercati simbolo di Cosa Nostra è caduto in mano ai Cultisti, esperti di riti voodoo. In Puglia la Società Foggiana spara contro i blindati della polizia e minaccia gli ispettori. Nella zona est di Milano i panni sporchi ora si lavano in famiglia, tra le gang di latinos. Dopo Prato, i negozi cinesi vanno in fiamme anche a Massa Carrara. A Bari alcune agenzie di spedizioni pagavano il pizzo all’ Organizacija georgiana. Bastano cinque istantanee della nuova scena criminale italiana, per illustrare il completamento della mutazione criminale nel nostro Paese, dove mafia, camorra e ‘ndrangheta battono in ritirata strategica. Non più la strada, ma i piani alti. Dunque intere praterie di denaro sporco lasciate libere e dove adesso i braccianti delle nuove organizzazioni criminali raccolgono i frutti. In una recente inchiesta di Ansa Magazine, si dà risalto alla crescita della mafia foggiana, considerata tra le cinque “giovani” organizzazioni più pericolose presenti sul territorio italiano. La “Società Foggiana” che tiene dentro i clan Sinesi-Francavilla, Moretti-Pellegrino-Lanza e Trisciuoglio-Prencipe-Mansueto, è in “buona compagnia”, affiancata alla malavita nigeriana, alle gang latine, ai georgiani e alla mafia cinese.

Cinque diversi poteri criminali che – stando all’inchiesta – acquistano la droga importata dalle mafie classiche, ancora in affari con i cartelli sudamericani di Colombia e Messico. Vagoni di cocaina che i nuovi protagonisti barattano con armi dai Paesi dell’Est attraverso i porti pugliesi, per potenziale l’arsenale della nuova Pentacamorra. È su queste cinque nuove organizzazioni in ascesa che si concentra l’attenzione del Servizio Centrale Operativo della polizia italiana, alla luce degli ultimi episodi di violenza: sotto i riflettori c’è soprattutto la Puglia. La nuova mala torna alle origini e – anche se la percezione della criminalità è maggiore nelle metropoli – Latina, Foggia e Caserta restano le piazze di scambio più pericolose. Un ritorno al passato con nuovi protagonisti sulla scena criminale, dove i vecchi clan diventano il collante: è la Pentacamorra, che nasce sugli scarti e gli avanzi delle piazze lasciate vuote da chi ormai ha sistemato i panni sporchi di sangue nel cassetto.

Nell’inchiesta, un capitolo è dedicato all’organizzazione criminale foggiana. “Tra i suoi padri spirituali c’èRaffaele Cutolo (come riportato in un approfondimento de l’Immediato di qualche tempo fa), ma la banda sanguinaria è sorta proprio sulle ceneri di alcuni affari della camorra campana andati in fumo. La Società Foggiana semina il terrore in Puglia, con le sue rapine spettacolari, le bombe intimidatorie, le minacce alle forze dell’ordine e gli assalti a portavalori attraverso dei commandi. Un ritorno al malaffare primitivo, che ricorda i gangster degli anni ’30 ma che da anni ha ormai consolidato la presenza a Foggia ed ha i suoi quartieri generali nella provincia, a Cerignola e San Severo, fino ad espandersi annettendo anche la cosiddetta mafia del Gargano. Una sorta di federazione di criminali spietati,sviluppatasi negli anni ’80 e cresciuta come succursale dei clan del Casertano. Ma che ora taglieggia i commercianti, utilizza kalashnikov per colpi da milioni di euro, minaccia gli imprenditori edili, cerca connivenze nelle amministrazioni locali. E non è estranea a fasi di lotte interne, con omicidi e spargimenti di sangue per la leadership tra le varie famiglie rivali come i Trisciuoglio, Palumbo, Di Tommaso, Sinesi-Francavilla e Moretti-Pellegrino-Lanza, ognuna con le sue ‘batterie’.

Il nucleo criminale è composto da qualche centinaio di persone, ma continua a fare proseliti tra i giovani. È una delle organizzazioni criminali che spaventa di più ed ha all’attivo già quasi un centinaio di omicidi. Affrontano le forze dell’ordine con gli Ak-47 puntati e sfidano agenti e investigatori: nel 2016progettavano di uccidere Angelo Sanna, ispettore capo della squadra mobile di Foggia e solo un anno dopo, nel marzo 2017, diversi colpi di arma da fuoco sono stati sparati contro i blindati della polizia del Reparto mobile a San Severo. Oltre alla droga e alle estorsioni, le nuove frontiere commerciali sono quella edile e vitivinicola, come documentano alcune operazioni degli ultimi anni. Tutto al riparo dalle influenze della Sacra Corona Unita, che perde terreno ed è relegata a fenomeno del Salento. La sfida allo Stato a colpi di mitragliatrice è lanciata: un’arroganza criminale che ha pochi precedenti.

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