Sanitaservice, una poltrona per 6. Ecco i papabili per il dopo Di Biase (che non molla)

Dante Alighieri l’avrebbe definita “nave senza nocchiero in gran tempesta”. La Sanitaservice di Foggia è in balia degli eventi ed è soprattutto in att

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Dante Alighieri l’avrebbe definita “nave senza nocchiero in gran tempesta”. La Sanitaservice di Foggia è in balia degli eventi ed è soprattutto in attesa di conoscere il suo futuro: si va verso la centrale unica regionale o si manterranno gli organigrammi provinciali? E poi, chi guiderà nel frattempo la società in house della Asl di Foggia che in Capitanata conta circa 800 dipendenti?

Antonio Di Biase

Scaduto (da aprile) il mandato di Antonio Di Biase, infatti, si è innescato il toto-nomi per stabilire chi possa prenderne il posto. Certo, il manager di Trinitapoli ha ripresentato la propria candidatura e non ha assolutamente l’aria di mollare la presa dopo aver dato avvio al progetto Sanitaservice nel lontano 2008. Il buco da 40 milioni di euro contestato dall’Agenzia delle entrate e dalla Guardia di Finanza sulla questione IVA sembra non spaventarlo, anzi. Affida ad un “volantino” la sua risposta alle polemiche sul presunto mancato versamento dell’Iva nell’anno 2011: “Si pretende che la Sanitaservice paghi milioni di euro, ma l’Ufficio di Foggia dell’Agenzia delle Entrate non ritiene doveroso illustrare la norma fondamentale sulla cui scorta poter reclamare i soldi. Non devi sapere! Paga e sta zitto! La Sanitaservice avrà ragione, perché non vi sono le condizioni stabilite dalla legge per essere definita ‘soggetto passivo Iva’: non svolge attività economica (o d’impresa); non svolge l’attività in modo indipendente (autonomo)”, dice il manager uscente. Una posizione delicata, quella di Di Biase: perché se la sua interpretazione sull’esenzione dell’IVA fosse esatta, si aprirebbe un caso per tutte le altre Sanitaservice provinciali che fino ad oggi hanno pagato somme non dovute; se dovesse avere torto, invece, si aprirebbero le porte dell’inferno per la società in house con un deficit di 40 milioni di euro. 

La rosa dei 15 candidati all’amministrazione di Sanitaservice è al vaglio del direttore generale della Asl di Foggia Vito Piazzolla e all’attenzione del governatore della Puglia Michele Emiliano. Tra i papabili, al momento, vi sono: Donato Madaro, commercialista di Gioia del Colle e impreditore del settore rifiuti nella provincia di Avellino; Onofrio Padovano, di Mola di Bari, già direttore del Consorzio ASI barese; Massimo Russo, commercialista foggiano, già amministratore unico e salvatore di AMGAS Foggia; Antonella Salatto, figlia di Tito e amministratore delegato dell’omonimo gruppo; Gerardo Valentino, di Cerignola, già commissario della Sanitaservice BAT. 

La nomina del nuovo amministratore unico è un tema molto delicato. Da una parte perché già sono iniziate le mobilitazioni di parte degli 800 dipendenti, e dall’altra perché tutto rimane in sospeso dopo la possibilità, paventata da Bari, di voler creare un organismo regionale centrale eliminando i vari amministratori unici provinciali. Anche per questo Vito Piazzolla, che avrebbe voluto chiudere il discorso nomine già a ridosso della fine delle primarie del Pd del 30 aprile, tarda a firmare il nuovo decreto col quale si deciderà chi dovrà guidare la società in house.

Nel frattempo, però, non mancano le polemiche perché i consiglieri regionali di Forza Italia – Nino Marmo, Giandiego Gatta e Domenico Damascelli – attaccano il revisore Yanko Tedeschi, definendolo “un vero Mandrake”: “dirigente Ares, poi illegittimamente in comando alla Asl Bari. Ma non basta perché, a quanto pare, piovono nuovi incarichi sul dottor Yanko Tedeschi a cui è stata affidata anche la gestione della stessa società, la Sanitaservice di Foggia, della quale è già Sindaco Unico! Il controllore assume la gestione del controllato, in barba ad ogni disposizione di legge. Per questo, abbiamo depositato un’interrogazione diretta al presidente della Giunta regionale nonché assessore alla Sanità, Michele Emiliano”. 

“In base al comma 1 e 1-bis dell’art.10 del D.Lgs. 39/2010 –aggiungono i forzisti – il revisore legale deve essere indipendente dalla società sottoposta a revisione e non essere coinvolto in alcun modo nel suo processo decisionale, durante i periodi a cui si riferiscono i bilanci da sottoporre a revisione o mentre viene eseguita la stessa revisione. L’articolo 17 del decreto dispone, tassativamente, il divieto per il revisore legale di “rivestire cariche sociali negli organi di amministrazione e di controllo dell’Ente che ha conferito l’incarico di revisione”. 

Per il Movimento 5 Stelle è ora di voltare pagina: “Stiamo facendo le nostre verifiche sul caso IVA della Sanitaservice di Foggia – dichiara il consigliere regionale Rosa Barone -. E’ chiaro che dobbiamo tutelare i lavoratori, vittime di una politica che fa del mercimonio la propria forza. Si fanno voti di scambio, veri e propri bacini di voto e clientele. È chiaro che Sanitaservice ha senso se è tutto trasparente – e non se è un mero contenitore di voti e interessi”.

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