Traffico di droga: 4 arresti. Al vertice c'era Pasquale Moretti

I Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia, nelle prime ore di questa mattina, hanno dato esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare, emessa

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I Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia, nelle prime ore di questa mattina, hanno dato esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Bari su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, nei confronti di: Moretti Pasquale di 39 anni, Alessandro Morena di 37, Michele Piserchia di 32 e Cosimo Stramaglia di 40 anni. Una quinta persona è ancora da ricercare. I primi tre indagati sono gravemente indiziati di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, mentre Piserchia e Stramaglia sono ritenuti responsabili di concorso nella detenzione e nello spaccio di droga. L’indagine, condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo sotto la direzione della Procura della Repubblica di Bari – Direzione Distrettuale Antimafia, e denominata “RECKON” per la minuziosa attenzione posta dagli indagati nel rendicontare economicamente al proprio vertice i proventi dell’attività, si è sviluppata attraverso estesa attività tecnica connessa ad innumerevoli servizi di osservazione, controllo e pedinamento che hanno dato esito a perquisizioni, sequestri ed arresti, nonché videoriprese che hanno cristallizzato l’attività di spaccio di sostanze stupefacenti da parte degli indagati. Le investigazioni permettevano di far emergere l’esistenza a Foggia di un sodalizio organizzato facente capo a Moretti Pasquale, al vertice dell’omonima batteria mafiosa operante nella città e figlio del capostipite Rocco Moretti, dedito al sistematico traffico di cospicui, nell’ordine di chilogrammi, quantitativi di hashish. L’organizzazione aveva, inoltre, quale peculiarità, una spiccata “proiezione esterna”, ovvero la capacità di rifornire stabilmente di significativi quantitativi di stupefacenti i referenti di micro gruppi criminali operanti non solo a Foggia ma anche nei maggiori centri limitrofi. Dal compendio investigativo spicca il ruolo sovraordinato di Pasquale Moretti  che impartiva le direttive e prendeva le decisioni più importanti, quali la determinazione del prezzo di vendita e delle altre condizioni contrattuali, per esempio se cedere a credito o meno, i soggetti da coinvolgere negli affari e le modalità di recupero dei crediti da parte dei clienti morosi. Ingente il volume d’affari prodotto dall’attività illecita che, in considerazione del fatto che venivano trafficati sino a 10 chilogrammi di hashish a settimana, si stima abbia raggiunto complessivamente, nei quattro mesi di monitoraggio, circa 400.000 euro di introiti.

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