Uva indiana, fagiolini dal Marocco e nespole spagnole: crolla fatturato GDO in Puglia, -1,89%

“Grande scelta di prodotti ortofrutticoli comunitari ed extracomunitari sui banchi degli ipermercati pugliesi. Stamani abbiamo acquistato uva indiana

Gazzetta del Mezzogiorno, slitta il ritorno in edicola: un reclamo e un’opposizione fanno allungare i tempi
Foggia Manfredonia, Meno Bus
Puglia.dal 15 Novembre obbligo di catene a bordo o pneumatici invernali

Grande scelta di prodotti ortofrutticoli comunitari ed extracomunitari sui banchi degli ipermercati pugliesi. Stamani abbiamo acquistato uva indiana, pesche, insalate e nespole spagnole, clementine e fagiolini del Marocco. Ci chiediamo se siano più fidati in termini di sicurezza alimentare ed eticità dei rapporti di lavoro i prodotti indiani e marocchini che quelli pugliesi. Nella settimana dall’11 al 17 aprile il fatturato della GDO è tornato a scendere soprattutto al Sud, con il tonfo dell’1,89% segnato anche in Puglia secondo i dati Nielsen. Evidentemente le politiche esterofile attuate sinora non sono riuscite a stimolare adeguatamente i consumi, nonostante le ‘offerte’ di prodotti civetta. L’enorme quantitativo di prodotto proveniente dall’estero ha trovato molto spazio sui banchi delle catene della grande distribuzione organizzata ed essendo ormai gli ipermercati il veicolo maggiore di commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli, sono determinanti nella formazione del prezzo del prodotto agricolo dal campo alla tavola”. E’ il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, ad elencare i prodotti stranieri venduti sui banchi degli ipermercati pugliesi, proprio nelle ore in cui si stanno rifiutando di ritirare ciliegie pugliesi in mancanza dell’adesione volontaria alla ‘Rete del Lavoro agricolo di qualità’.
Crollo dei consumi, forbice dei prezzi dal campo alla tavola letteralmente dilatata, invasione di prodotti dall’estero. Sono in sintesi gli elementi che hanno contribuito a determinare una drastica battuta d’arresto delle vendite dell’ortofrutta pugliese.
Gli ipermercati lasciano a terra le ciliegie pugliesi con la scusa che i produttori non hanno la certificazione etica che è su base volontaria – incalza Angelo Corsetti, direttore di Coldiretti Puglia – e acquistano prodotto da Paesi extracomunitari, che nulla possono garantire in termini proprio di eticità nei rapporti di lavoro. Aspettiamo che il Prefetto di Bari ci convochi per sollecitare la sburocratizzazione della richiesta di adesione e approfondire al contempo i meccanismi speculativi che sono evidentemente alla base dei mancati ritiri di ciliegie proprio nei giorni in cui sta partendo la campagna. Chiederemo al Prefetto che controlli che sotto l’algido scudo della lotta al caporalato non si celino bieche manovre per allungare i tempi e far partire le quotazioni ad avvio dei contratti con la grande distribuzione il 29 aprile prossimo”.

false

COMMENTI

WORDPRESS: 0