“Dalla Tunisia fiume di olio sulle nostre tavole”

“Non era infondata la nostra preoccupazione circa i piani della Commissione europea di aumentare in maniera significativa i contingenti d’importazion

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“Non era infondata la nostra preoccupazione circa i piani della Commissione europea di aumentare in maniera significativa i contingenti d’importazione in franchigia doganale per l’olio di oli a tunisino”.

Così il presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, commenta quanto emerso nel corso del gruppo di lavoro «Olio di oliva» del Copa-Cogeca, il Comitato delle organizzazioni professionali agricole dell’Unione europea che ha stigmatizzato “la proposta della Commissione europea volta ad accordare alla Tunisia un accesso temporaneo supplementare al mercato europeo con un contingente d’importazione in franchigia do­ganale di 35.000 tonnellate di olio di oliva all’anno per un periodo di due anni, mentre abbiamo un’offerta sufficiente di un prodotto europeo di qualità sul mercato dell’Ue”.

“Oltre all’accesso di quantitativi immessi sul mercato che andranno certamente a procurare un danno sul fronte commercializzazione e prezzi del prodotto pugliese – aggiunge Cantele – è assurda la volontà di allargare la proposta a tutti i tipi di olio di oliva tunisino per cui non devono essere rispettati i requisiti ambientali e fitosanitari rigidi cui i prodotti europei devono attenersi, immettendo sul mercato italiano prodotto di discutibile qualità e sicurezza alimentare e creando una evidente quanto sleale concorrenza”.

Sulla questione anche il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti:

“E’ più che mai urgente togliere il segreto sulle importazioni di materie prime alimentari dall’estero – perché sapere chi sono gli importatori e quali alimenti importano rappresenta un elemento di trasparenza e indubbio vantaggio per i consumatori e per la tutela del made in Italy agroalimentare. Il flusso ininterrotto di prodotti agricoli che ogni giorno dall’estero attraversano le frontiere serve a riempiere barattoli, scatole e bottiglie da vendere sul mercato come made in Italy. Nel corso dell’ultimo decennio le importazioni complessive di oli di oliva in Puglia sono cresciute più rapidamente dèlle esportazioni, confermando il sostanziale deterioramento della posizione compe­titiva della filiera pugliese sui mercati esteri. Le importazioni complessive di oli di oliva ammontano in media a circa 87.000 tonnellate, di contro le esportazioni si aggirano sulle 38.000 tonnellate”.

Gli oli stranieri vengono importati principalmente da Spagna, Grecia e Tunisia, acquistati a prezzi più bassi rispetto al prodotto regionale e utilizzati dagli imbottigliatori per l’ottenimento di mi­scele con oli regionali. In Puglia si stima per la campagna olivicola 2015/2016 una produzione sui 170.000 quintali (- 8% rispetto alla media) e di qualità eccellente.

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