Se non puoi pagare le tasse lavori per il Comune

Sebbene l’uso della moneta nella compravendita di beni e servizi risalga ad epoche a. C., il baratto è considerato la prima forma storica di scambio

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Sebbene l’uso della moneta nella compravendita di beni e servizi risalga ad epoche a. C., il baratto è considerato la prima forma storica di scambio commerciale. Che non è mai stato messo da parte. Tant’è che il diritto civile italiano lo annovera sotto la denominazione di «permuta». Al baratto, a quell’operazione cioè di scambio bilaterale o multilaterale di beni o servizi contro beni o servizi, si è ricorsi ogni qual volta la moneta non ha soddisfatto appieno alla sua funzione o quando è scarseggiata. Nei periodi di crisi economica, per esempio. Come in qualche modo si verifica ai giorni nostri quando la parola «baratto» è riemersa prepotentemente e circola sempre più insistentemente tanto che viene introdotta nei meccanismi amministrativi comunali ancorché in alcune nazioni in depressione (vedi Grecia).

E’ il caso del Comune di Manfredonia il cui assessore al bilancio, Pasquale Rinaldi, ha annunciato di prevedere per il prossimo bilancio 2016, l’introduzione per l’appunto del «baratto amministrativo » quale forma di compensazione di tributi comunali a fronte di piccoli lavori di pubblica utilità. Alcune città ci hanno già pensato e si stanno organizzando per metterlo in pratica. D’altra parte il governo italiano lo ha statuito con la legge 164 del 2014 che all’articolo 24 prevede «Misure di agevolazione della partecipazione delle comunità locali in materia di tutela e valorizzazione del territorio». Al comma 1 stabilisce che «i Comuni possono definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione d’interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati, purché individuati in relazione al territorio da riqualificare. Gli interventi possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzabili e, in genere, la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano e extraurbano. In relazione alla tipologia dei predetti interventi, i Comuni possono deliberare riduzioni o esenzioni di tributi inerenti al tipo di attività posta in essere.

L’esenzione è concessa per un periodo limitato e definito, per specifici tributi e per attività individuate dai Comuni, in ragione dell’esercizio sussidiario dell’attività posta in essere». Naturalmente il baratto verrà applicato in forma volontaria. «E’ una provvidenza – dice il sindaco Angelo Riccardi – che ben si adatta al difficile momento economico che stiamo attraversando, in specie per quella fasce di cittadini con basso reddito tale da non poter pagare i tributi comunali. L’introduzione di questo provvedimento consentirà ad una parte di cittadini in difficoltà economiche di poter assolvere al mancato pagamento dei tributi, mediante una loro prestazione di pubblica utilità tra quelle previste dalla legge e individuate dalla civica amministrazione nel territorio comunale. Naturalmente il tutto sarà disciplinato da un apposito regolamento in elaborazione da parte degli uffici comunali». Un modo alquanto semplice ed originale per alleggerirsi dal pagamento delle tasse.

 

 

Apollonio Michele
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