Operazione "Ghost", 11 assenteisti pizzicati al Comune di Manfredonia.

Al bar, a fare la spesa o addirittura a svolgere l’attività di idraulico o a lavorare nel proprio fondo agricolo. Tutto durante l’orario di lavoro, contando sulla complicità di un collega che a turno timbrava tutti i badge o di un familiare che marcava il cartellino al posto del lavoratore “fantasma”. Da qui il nome dell’operazione: “Ghost”. Ad essere pizzicati dalla Guardia di Finanza ben 22 tra dipendenti e lavoratori socialmente utili impiegati presso l’Ufficio Anagrafe del comune sipontino. Per 11 persone sono scattati gli arresti domiciliari, mentre per altri 11 sono in corso le notifiche di avvisi di conclusione indagini emessi dalla Procura della Repubblica. Il copione, ormai collaudato, e’ stato attenzionato dai finanzieri di Manfredonia che nel corso di un’indagine sviluppata tra settembre 2013 e aprile 2014 hanno fotografato quella che era ormai una prassi consolidata. In base a quanto accertato dalle Fiamme Gialle, gli indagati nel corso di soli tre mesi hanno totalizzato 2500 ore di lavoro retribuite, ma non effettuate. Sulla scorta di questo dato il GIP del Tribunale di Foggia ha disposto la misura patrimoniale fino alla copertura totale dell’importo indebitamente percepito. Per stanare gli assenteisti i finanzieri si sono avvalsi di telecamere collocate in prossimità dei marcatempo, sviluppando attività di osservazione e pedinamento volta a scoprire come gli indagati impiegassero il tempo che avrebbero dovuto trascorrere sul posto di lavoro. Tra gli 11 finiti ai domiciliari ci sono Fernando Cappello, Nicola Riccardo e Gennaro Gentile, tutti e tre dipendenti ed altri otto LSU: Celestino Basta, Matteo Basta, Raffaele Esposito,Canio Pesante, Michele Potito, Luigi Starace, Raffaele Basta e Michele Balzano.

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