Morte Saverio Greco: il 31enne fermato era senza patente

Si comunica che nella decorsa notte, personale dipendente, procedeva al fermo di Polizia Giudiziaria di Cirillo Giuseppe, di anni 31, nato a San Giova

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Si comunica che nella decorsa notte, personale dipendente, procedeva al fermo di Polizia Giudiziaria di Cirillo Giuseppe, di anni 31, nato a San Giovanni Rotondo e residente a Manfredonia, perché resosi responsabile dei reati di omicidio colposo, omissione di soccorso e guida senza patente.

La vicenda trae origine dall’investimento del sipontino Grieco Saverio, di anni 68, avvenuto in viale Primo Maggio angolo via Campanile lo scorso 31 Ottobre, con il pirata della strada datosi alla fuga senza prestare soccorso alla vittima, deceduta nella tarda mattinata del giorno successivo presso l’Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, a causa delle gravissime ferite riportate.

La visione delle immagini riprese da una telecamera di sorveglianza di un esercizio commerciale ubicato in prossimità del luogo dell’evento lasciava sbigottiti gli investigatori in quanto l’investimento era stato ripreso in diretta, evidenziando come il conducente non poteva non essersi accorto del violento impatto, tra l’altro avvenuto a centro strada, in luogo ben illuminato dalla luminaria pubblica; si notava come egli, senza nemmeno sincerarsi di cosa fosse accaduto, aveva ripreso incurante la marcia.
Si intensificava quindi l’attività volta all’individuazione del pirata della strada che non si era fermato a prestare soccorso alla vittima, anche utilizzando sofisticate apparecchiature per migliorare tecnicamente le immagini acquisite; l’attenzione si soffermava su un’autovettura di colore nero, in particolare una Lancia Musa e si provvedeva a diffondere tramite i mass media nazionali (in particolare un servizio della testata giornalistica di RAITRE ed un articolo sulla Gazzetta del Mezzogiorno), e quelli locali (ove sin da subito si scatenavano i commenti e le ire degli iscritti ai vari forum nei confronti degli autori del grave investimento), la notizia che ormai, per il pirata della strada, le ore erano contate essendo ormai braccato dalla Polizia.
L’attività sortiva ben presto l’esito auspicato infatti, nel tardo pomeriggio del 02.11.2014, si presentava in Commissariato una ragazza del luogo, accompagnata dall’Avvocato Michele Arena del Foro di Foggia, asserendo di voler rendere dichiarazioni circa l’investimento del povero Grieco Saverio.
Poco più tardi si presentava in Commissariato anche Cirillo Giuseppe, al quale, chieste le motivazioni della sua venuta, asseriva di non voler riferire nulla, trincerandosi in un assoluto riserbo, e ben presto però se ne capivano le motivazioni; la ragazza raccontava di trovarsi, in qualità di passeggera, sull’auto condotta da Cirillo Giuseppe che, la sera del 31.10.2014 aveva investito Grieco Saverio e quindi, più che per confessare il reato posto in essere l’uomo si era recato in Polizia per appurare quello che la ragazza avrebbe raccontato, vero è che gli investigatori assodavano che, negli attimi in cui ella si trovava già in Commissariato, egli aveva provato a contattarla sulla sua utenza telefonica, tentando evidentemente di convincere la donna a riportare una versione a lui più favorevole. Trapelava evidente che qualora la ragazza non si fosse recata in Ufficio per rendere dichiarazioni, mai il Cirillo si sarebbe recato presso le Forze dell’Ordine per fornire indicazioni e notizie sui gravi reati da lui posti in essere.

Tra l’altro egli, da un controllo in banca dati del Ministero dell’Interno risultava essere destinatario di un provvedimento emesso dal Prefetto di Foggia che decretava la sospensione della sua patente di guida essendo lo stesso stato colto in flagranza alla guida in stato di ebbrezza, quindi al momento dell’occorso alla guida del veicolo pur non avendone i requisiti.

Dall’incrocio delle varie dichiarazioni testimoniale si comprendeva come, sin dalle fasi immediatamente successive all’impatto, il Cirillo si fosse accorto che l’urto non era avvenuto con un’altra autovettura o ostacolo fisso, bensì con una persona, ed evidentemente non si era fermato per prestare soccorso, ed anzi era fuggito, in quanto sprovvisto di patente di guida, contando sull’ora tarda e sulla scarsa presenza di passanti che avrebbero potuto rendere agevole la sua identificazione .
Tra l’altro il locale ove egli si era recato con gli amici a festeggiare un compleanno si trova a non più di un centinaio di metri dal luogo dell’evento, ove in forze si erano portati i soccorsi, sia del 118 che della Polizia, sopraggiunti a “sirene spiegate” che, nella notte si possono udire a distanze ragguardevoli.
Al fine di appurare se il reato potesse essere stato commesso in condizioni di dipendenza da sostanze stupefacenti si procedeva alla perquisizione domiciliare del reo, successivamente estesa al veicolo a lui in uso, un’autovettura Lancia Musa di colore nero. L’atto sortiva esito negativo per il rinvenimento di sostanza stupefacente, ma si poteva costatare che il cito veicolo presentava un’evidente ammaccatura sul cofano posteriore lato destro, compatibile chiaramente con il violento impatto, per cui l’auto veniva sottoposta a sequestro penale.

Il Cirillo Giuseppe veniva quindi sottoposto a fermo di Polizia Giudiziaria palesandosi alto il pericolo di fuga, essendosi infatti già dileguato dopo la perpetrazione del grave reato ed altissimo si profilava il rischio che potesse reiterate azioni criminose dello stesso genere.
Dopo le incombenze di rito, su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica presso la Procura della Repubblica di Foggia Dr. Giuseppe Riccio, il fermato è stato associato alla Casa Circondariale di Foggia.

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